La stazione ferroviaria di Brunico è un disastro

Bagni sempre intasati, vandalismi, porte scardinate e sporcizia imperante. Il sindaco chiede la videosorveglianza e una cura migliore


di Aldo De Pellegrin


BRUNICO. Se è vero che la stazione ferroviaria rappresenta un po’ il biglietto da visita della località, ancor più se essa è una cittadina turistica, tutto ciò purtroppo non si può davvero affermare per la stazione di Brunico che, invece, da qualche tempo, sembra aver assorbito tutti gli aspetti peggiori delle stazioni abbandonate nelle grandi metropoli. E questo nonostante il rinnovamento e la modernizzazione che la Provincia ha voluto e che Rete ferroviaria italiana ha agevolato, nonostante i nuovi convogli che vi circolano, l’automazione di cui è stata dotata ed il rinnovo di tutti i locali.

In quest’ottica, il bar ancora confinato in un prefabbricato, che doveva essere una soluzione provvisoria di nove mesi, un anno al massimo e che invece da cinque anni lavora in una casetta di legno rappresenta davvero il minore dei mali che assumono invece ben altre dimensioni quando si affronta il tema dei servizi igienici e della sala d’aspetto. Questa parte della stazione, la cui pulizia e manutenzione è in carico a Rete ferroviaria italiana, è infatti quella più soggetta agli abusi di un’utenza che, forse anche perché consapevole di restare impunita, rende la situazione ingestibile ormai da diversi mesi.

Partendo dalle toilette, nonostante le pulizie siano garantite ogni giorno, capita sovente che gli scarichi siano volutamente intasati ed i locali ridotti in uno stato di lerciume tale da dover essere provvisoriamente chiusi per consentire una pulizia più approfondita. Talvolta però anche la chiusura non resiste, perché non è la prima volta che le porte, automatizzate, vengono addirittura scardinate da coloro che, evidentemente non tollerano la loro chiusura e che, successivamente, aggiungono lerciume a lerciume.

Quasi la stessa cosa viene denunciata per la sala d’aspetto, le cui porte chiudono automaticamente attorno alle 22 dopo il transito dell’ultimo convoglio. Da qualche tempo infatti, durante la settimana è diventata saltuario ricovero per i senza tetto, che si piazzano all’interno prima delle 22 e quindi vi trascorrono la notte indisturbati, spesso sporcando ed espletandovi, giocoforza visto che è chiusa, anche i propri bisogni mentre nel fine settimana, da venerdì a sabato e da sabato a domenica, diventa il ritrovo dei giovani che finiscono lì la loro baldoria, talvolta in attesa del treno che li riporti al proprio paese.

Una situazione insostenibile anche per il personale della stazione, tutto femminile, costretto a fare i conti con giovani fuori di sè per gli eccessi di una notte, con ubriachi di tutte le età e con disgraziati che, al minimo rimprovero sfogano la loro aggressività repressa.

Informato della situazione, il sindaco di Brunico Christian Tschurtschenthaler si è reso conto di persona della situazione ormai insostenibile, che discrimina i diritti degli altri viaggiatori, vanifica gli sforzi fatti per rendere appetibile la mobilità pubblica ferroviaria e dà un’immagine che non è reale del capoluogo pusterese ed ha scritto una lettera al presidente della giunta provinciale affinchè con Rete ferroviaria italiana, anche assieme a Provincia e Comune, si trovino delle soluzione efficaci, a cominciare dalla videosorveglianza, per troncare gli eccessi e gli abusi e ridare alla stazione la sua vita normale. Anche di notte.

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