La Svp accelera sul doppio passaporto

Brugger: «Ora l'Austria segua l'esempio dell'Italia con gli istriani»


Maurizio Dallago


BOLZANO. La Svp giudica irrealistica la riunificazione del Tirolo storico, ma ci prova con la doppia cittadinanza per i sudtirolesi. Entro il mese in corso alcuni giuristi predisporranno un parere sull'ipotesi di doppio passaporto e del tema se ne dicuterà tra marzo e aprile nella sottocommissione per l'Alto Adige al parlamento di Vienna. In Austria, però, non sono così euforici. L'esponente dei popolari austriaci, Hermann Gahr, ad esempio, si dice «scettico, anche se pronto ad appoggiare la richiesta dei sudtirolesi». «Nulla contro il gruppo italiano, quanto piuttosto un percorso iniziato quando l'Italia, nel 2005, cambiò la legge sulla cittadinanza, permettendola anche agli ex italiani che vivevano in Istria e Dalmazia», così l'onorevole Siegfried Brugger, che insieme al suo collega Karl Zeller ha dato il via all'iniziativa. Avallata dall'intero partito, come sottolinea l'Obmann Richard Theiner. «Il partito si è espresso a favore in diverse occasioni, ma non vogliamo creare tensioni e nemmeno polemiche in Austria, per questo aspettiamo prima il parere degli esperti, per vedere se ciò sia possibile», così Theiner. «Soltanto dopo vedremo quali ulteriori passi intraprendere», ancora l'Obmann della Stella alpina.
«In pratica gli esperti giuridici stanno valutando se la possibilità di avere una doppia cittadinanza per i sudtirolesi sia fattibile nel quadro delle leggi austriache. Oltrebrennero è stata data a suo tempo per gli austriaci che si erano trasferiti in Brasile, ma voglio specificare che se anche arrivasse il doppio passaporto, non toglierebbe niente a nessuno, quanto piuttosto lo si potrebbe vedere in un'ottica europea», sottolinea Brugger, che preferisce parlare di «un tema neutrale, certamente non provocatorio, tanto più se proviene da uno come il sottoscritto, che opera a Roma da anni nell'interesse di tutti gli altoatesini», sottolinea Brugger. Fin qui il partito di raccolta che attacca il metodo e gli obiettivi della destra tedesca, vedi Südtiroler Freiheit. «Non servono a niente le campagne portate avanti dalla Klotz, come quella sull'autodecisione, piuttosto nell'ambito delle leggi si consideri se la doppia cittadinanza per i sudtirolesi possa essere un traguardo perseguibile. Quanto portato avanti da Südtiroler Freiheit è solo demagogia che danneggia le stesse rivendicazioni patriottiche», evidenzia Brugger.
Sul tema della doppia cittadinanza il portavoce per i popolari austriaci in tema di Alto Adige, nonché deputato tirolese, Hermann Gahr è stato chiaro. «Non sono particolarmente entusiasta dalla questione del doppio passaporto, comunque sia è una richiesta legittima ed ho comprensione per il desiderio dei sudtirolesi», così Gahr, ricordando poi che l'argomento verrà dibattuto nella sottocommissione per l'Alto Adige del parlamento di Vienna tra marzo ed aprile prossimi. «Fino a quella data sarà pronto anche il parere giuridico richiesto dalla Stella alpina. Comunque sia la strada sarà molto lunga, perché la doppia cittadinanza rafforzerebbe certamente l'identità dei sudtirolesi ed il loro legame con l'Austria, ma proprio in una decisione in questo senso del parlamento di Vienna rimango scettico», afferma Hermann Gahr. Quest'ultimo sottolinea come «nell'attuale situazione politica parlamentare austriaca è difficile trovare una maggioranza per la doppia cittadinanza riferita ai sudtirolesi». Da ricordare che lo scorso anno anche il ministro degli Esteri austriaco, Michael Spindelegger, si dimostrò piuttosto critico, senza dimenticare che Roma ha sempre segnalato un chiaro rifiuto all'eventualità.
Ecco allora che, Oltrebrennero, la proposta di Gahr è quella di lavorare più intensamente sul tema della doppia cittadinanza e secondo il politico tirolese la stessa Svp non ha dimostrato finora di volersi impegnare a fondo nel portare avanti la richiesta. «Dobbiamo discuterne di più, magari mettendo in piedi una commissione composta da politici e storici», chiude Ghar. Il doppio passaporto per i sudtirolesi sembra muovere le acque in Austria, ma la strada di questa richiesta appare irta di ostacoli. C'è da superare anche il no dei socialisti d'Oltrebrennero, favorevoli invece i Freiheitlichen.

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