La Svp: negli asili tedeschi troppi bambini italiani

Il partito cittadino si mobilita. Steger: «Le scuole scoppiano, serve una soluzione» L’assessore Walcher: «In alcune classi si arriva al 55%, con punte dell’80%»



BOLZANO. La Svp di Bolzano riapre il caso delle scuole materne ed elementari con «troppi» bambini italiani. «Ma questa volta dobbiamo trovare una soluzione, perché il problema non è gestibile: le scuole scoppiano e si crea un problema di didattica», riassume Sylvia Hofer, consigliera comunale entrata nel gruppo di lavoro che nel giro di poche settimane dovrà presentare una proposta praticabile all’Obmann cittadino Dieter Steger. Il tema è stato affrontato nell’ultima seduta del coordinamento cittadino, che ha visto Steger confermato Obmann con voto all’unanimità. I suoi vice sono Paula Aspmair e Markus Mattivi.

È stato l’assessore Luis Walcher a mettere sul tavolo le cifre (come riferito dal Dolomiten): «In alcune scuole materne di lingua tedesca di Bolzano il 55% dei bambini non sono di madrelingua tedesca e questa percentuale sale, in casi estremi, all'80%». Alcuni anni fa, quando era iniziato il fenomeno dei molti bambini italiani iscritti nelle scuole materne ed elementari di lingua tedesca per imparare il tedesco, la Svp aveva ipotizzato test di ingresso. Non se ne era fatto nulla, troppe polemiche ed ostacoli giuridici. Nonostante le esperienze virtuose delle classi plurilingui nelle scuole italiane, i numeri sono rimasti alti e la Svp viene messa sotto pressione. Così Hofer: «Le classi sono talmente piene, che molte famiglie sudtirolesi non riescono a trovare posto per i loro bambini vicino a casa. E poi si crea oggettivamente un problema per le maestre, perché si trovano ad avere a che fare con bambini che parlano poco o nulla il tedesco». Steger conferma: «Non possiamo più stare a guardare. Non sono un esperto. Ho chiesto al gruppo di lavoro di presentarmi alcune proposte praticabili, su cui iniziare a discutere. Servono soluzioni immediate, per arginare il problema, e misure per il medio periodo. Il problema è più acuto nelle materne, ma dobbiamo discutere anche delle elementari». Hofer una prima ipotesi la azzarda: «Si potrebbe pensare di aprire sezioni tedesche nelle scuole materne italiane». Si è arrivati a questo punto perché la politica, la Svp in particolare, per molti anni ha frenato sul tema plurilinguismo, con le scuole italiane costrette a lavorare solo sulle sperimentazioni. Ora va meglio. La pressione potrebbe portare a un ulteriore passo avanti? «Vedo che il senatore Palermo spinge sulle classi plurilingui facoltative. Come detto, non sono un esperto. Dobbiamo valutare l’approccio che consideriamo migliore e praticabile. Una cosa è sicura, questa volta andremo avanti», risponde Steger. (fr.g.)

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