La Svp: non siamo sposati con il Pd

Decisa l'astensione che favorisce Berlusconi. Brugger: guardiamo ai moderati Pdl


Francesca Gonzato


BOLZANO. Linea confermata: la Svp si asterrà sul voto di fiducia a Berlusconi il 14 dicembre. La posizione annunciata nei giorni scorsi è stata ratificata ieri pomeriggio dal Presidium del partito dopo la relazione tenuta dal presidente del gruppo alla Camera Siegfried Brugger alla presenza dell'Obmann Theiner, dei suoi vice, del presidente Durnwalder, del segretario organizzativo Achammer e del capogruppo Pichler Rolle.
IL VOTO A ROMA. I vertici della Svp hanno dunque dato il via libera all'astensione al voto di fiducia, che al Senato dovrebbe tradursi nella non partecipazione al voto. E' questo ultimo il segnale più marcato della non belligeranza verso il governo, visto che al Senato la semplice astensione peserebbe come un voto negativo. Durnwalder ha confermato: «Con il governo siamo in fase di disgelo».
L'Ala sociale non esulta. Christof Gufler, leader degli Arbeitnehmer ieri ha ribadito che un voto a favore di Berlusconi non può essere ipotizzabile. La replica arriva da Brugger: «Un sì alla fiducia non è mai stato preso in considerazione». Secondo Brugger l'astensione non è una svolta: «Non facciamo che esser coerenti con la linea blockfrei annunciata a inizio legislatura. Quando ci sono leggi negative, votiamo no, quando ci convincono votiamo sì». Sulla fiducia dunque astensione. «Ma se nei prossimi giorni dovessero esserci prese di posizione negative contro l'autonomia ci rivedremo per aggiornare la decisione e potremmo benissimo votare contro Berlusconi». Ieri intanto in Senato la Svp ha annunciato l'astensione sul disegno di legge di stabilità, rimarcando debolezze e aspetti positivi.
Così Brugger sulla distensione con Roma caratterizzata dalla accelerazione sulle norme di attuazione: «Non siamo stupidi, sappiamo perché il governo ha questo atteggiamento con noi: dipende dalle loro difficoltà. Quanto a noi, non abbiamo un accordo politico con il centrosinistra in Parlamento, eccezione fatta per il collegio senatoriale della Bassa Atesina: infatti il senatore Oskar Peterlini a volte si è mosso in autonomia».
In Parlamento non c'è un accordo con il centrosinistra, ma in Alto Adige sì. Fino a dove si spingerà la Svp con Pdl e Lega? Ancora Brugger: «Proseguiamo le alleanze di centrosinistra in Provincia e nei Comuni, anche se a Merano e a Brunico abbiamo avviato esperienze diverse. Non prevedo sbocchi diversi, ma va detto che non abbiamo sposato il centrosinistra». Per essere più chiari, conclude il deputato, «non possiamo dire cosa accadrebbe in futuro se nascesse una aggregazione di centro con la parte non nazionalista del Pdl».
LA FINANZIARIA. I senatori della Svp hanno spiegato ieri in aula le ragioni dell'astensione sul disegno di legge di stabilità. «Siamo nuovamente chiamati a votare una manovra priva di interventi a sostegno delle famiglie e dell'occupazione. Mancano misure volte ad aumentare produttività e competitività. Senza crescita il debito non si abbatte», hanno dichiarato al Senato Manfred Pinzger ed Helga Thaler Ausserhofer. Pinzger ha lamentato in particolar modo il mancato sostegno all'agricoltura soprattutto nelle zone svantaggiate nonché il mancato ripristino delle risorse per i fondi di solidarietà. «Abbiamo bisogno di una riforma fiscale seria», ha sottolineato invece la Thaler, «che cancelli gli adempimenti inutili e ridistribuisca il carico fiscale. Abbiamo bisogno di una lotta all'evasione fiscale condotta con criterio ed equamente distribuita in tutto il paese. Servono interventi forti e non controlli vessatori solo per fare statistiche». Piuttosto che tagliare dove si dovrebbe investire, ha aggiunto il senatore Oskar Peterlini, «il Governo continua a finanziare missioni belliche come quelle in Afghanistan ed in Iraq». Soltanto su alcune questioni sono state trovate soluzioni soddisfacenti: «Il rispetto dell'accordo di Milano e la proroga di un anno della detrazione del 55% delle spese per interventi di riqualificazione energetica», più l'impegno a reintegrare il fondo del 5 per mille.

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