La Svp non va al Quirinale «Era già stato deciso tutto»

La Stella alpina è comunque soddisfatta della fine del governo Monti Brugger: «Soddisfatti che torni al centro la politica». Accordo in vista col Pd


di Mario Bertoldi


BOLZANO. Non c’erano rappresentanti della Volkspartei ieri nella delegazione del gruppo misto che ha incontrato al Quirinale il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. «Siamo stati informati in ritardo - ha puntualizzato il capogruppo Siegfried Brugger della Volkspartei - ma si trattava comunque di una pura formalità perchè tutto era ormai già stato deciso». L’onorevole Brugger sottolinea più volte che non è trattato di una vera e propria consultazione ma di una pura e semplice formalità perchè lo scioglimento delle Camere, avvenuto poi nel pomeriggio, era già stato deciso dal Presidente della Repubblica. «In chiusura di legislatura le consultazioni non hanno alcun senso» spiega ancora l’onorevole Brugger che non manca comunque di ribadire quella che è la posizione - già nota - della Volkspartei sul governo Monti. «Noi siamo molto contenti che la parentesi di questo governo tecnico si sia chiusa - puntualizza l’onorevole Brugger - e siamo fermamente che la prossima legislatura debba essere caratterizzata da un governo che goda di un mandato politico». La Svp, dunque, conferma le proprie posizioni di assoluta distanza dai centristi italiani intenzionati ad appoggiare la possibile candidatura del premier come leader del blocco centrista e moderato (con esclusione del Pdl). «Per noi della Volkspartei quello di Monti è stato un governo molto negativo, uno deipeggiori nella storia della Repubblica». Il riferimento, ovviamente, non è tanto alla politica economica del rigore perseguita dal governo del professore, quanto la presunta insensibilità più volte dimostrata - sempre secondo il partito di raccolta sudtirolese - sui temi autonomistici. «Per noi è molto positivo che si chiuda questa esperienza del governo Monti - spiega ancora l’onorevole Brugger - dicono che il premier sia molto quotato a livello internazionale ed abbia fatto recuperare credibilità all’Italia. Sarà anche vero ma è anche vero che in Italia (e non solo in Alto Adige o in Trentino) sono parecchi i giudizi molto critici nei confronti del governo tecnico che ha concluso il suo mandato». Sul fronte dei tagli alla spesa pubblica e alla necessità di «tirare la cinghia», il premier Mario Monti non ha mai guardato in faccia nessuno, neppure in Alto Adige, non riconoscendo - nella sostanza - la specificità altoatesina e soprattutto le prerogative ed i diritti derivanti dall’autonomia. Una posizione che la Volkspartei non ha mai perdonato al premier, sino al punto di vedersi costretta a correre a Vienna per chiedere il sostegno austriaco, a titolo di potenza tutrice dell’assetto istituzionale altoatesino. «Siamo molto contenti che entro pochi mesi ci troveremo a discutere con un governo politico e, dunque, legittimato dal voto degli elettori» commenta ancora l’onorevole Brugger che della decisione (giunta in serata) del presidente Giorgio Napolitano di sciogliere le Camere come di un «atto dovuto» vista la situazione venutasi a creare con il ritiro della fiducia da parte del centrodestra. E per il futuro la Svp ha confermato proprio ieri, con l’Obmann Theiner, la volontà di sondare il Pd per un accordo politico sullo sviluppo dell’autonomia.

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