La tassa sulla casa in 6 anni è triplicata

Nel 2010 il Comune incassava 1,8 milioni di euro, nel 2015 si attendono entrate per 4,3 milioni. Penalizzate le aziende


di Bruno Canali


LAIVES. Un’imposta triplicata in soli sei anni. Da Ici a Imi, attraverso una "giungla" burocratica e legislativa che ha messo in serie difficoltà le amministrazioni comunali e che per quanto riguarda i contribuenti di Laives ha anche significato un aumento di oltre due milioni e mezzo di euro, il tutto a fronte della "somma pro capite" (è quella che la Provincia eroga anno dopo anno sulla base del numero di cittadini residenti nel comune) che invece è diminuita.

I dati elaborati dagli uffici finanziari del Comune di Laives parlano chiaro: nel 2010 l'introito garantito dall'Ici è stato pari a 1 milione e 788mila euro, a fronte della somma pro capite che era di 8 milioni e 561mila euro. L'anno successivo - il 2011 - la situazione rimane praticamente la stessa, con 1 milione e 800mila euro di Ici pagata dai cittadini di Laives, a fronte della somma pro capite provinciale (dalla quale Laives dipende assolutamente per far quadrare il bilancio) di 8 milioni e 685mila euro. Nel 2012 però la prima svolta: arriva l'Imu a sostituire anche l'Ici e subito la quota raccolta come imposta pagata dai cittadini si impenna e raggiunge i 3 milioni e 289mila euro, mentre la Provincia stringe i cordoni della borsa ed eroga al Comune di Laives, alla voce "quota pro capite",più di un milione in meno dell'anno prima ovvero, 7 milioni e 441mila euro. Questo quadro rimane più o meno tale anche l'anno successivo, il 2013, con la raccolta Imu che porta nelle casse comunali 3 milioni e 340mila euro, a fronte della quota pro capite di poco superiore a 7 milioni di euro. Arriviamo così allo scorso anno, il 2014, con una riduzione del gettito Imi che porta alle casse pubbliche comunque 2 milioni e 950mila euro, così come cala però nuovamente la quota pro capite provinciale per Laives: 6 milioni e 161mila euro. Infine le previsioni 2015 con una nuova impennata delle entrate Imi, calcolata in 4 milioni e 300mila euro, a fronte della quota pro capite che intanto è stata fissata come quella dell'anno passato: 6 milioni e 161mila euro.

La prima considerazione che salta all'occhio scorrendo le cifre è che un anno dopo l'altro, la Provincia sta cercando di ridurre il contributo pro capite e questo viene controbilanciato con l'aumento dell'introito garantito dalle imposte sugli immobili, infatti, il computo totale fra tassa e somma pro capite, negli ultimi cinque anni, è sempre rimasto più o meno attestato attorno ai dieci milioni e mezzo di euro. Come ha sottolineato in consiglio comunale Bruno Borin (Pdl) la tassa sugli immobili va a gravare almeno per un terzo del totale sulle categorie produttive che già sono in grosse difficoltà a causa della crisi economica.

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