La vita di Godio ora è anche un testo teatrale

“Chilometro zero” di Pino Petruzzelli è ispirato al noto chef. Lo spettacolo viene allestito dallo Stabile di Genova


di Gigi Bortoli


MERANO. Il cuoco Giancarlo Godio, notissima figura che a Fontana Bianca, alla fine della Val d’Ultimo, nel suo ristorante “La Genziana” seppe portare l’arte culinaria a livelli massimi, è certamente un personaggio da leggenda. Dopo la sua prematura scomparsa il 13 ottobre 1994, su di lui sono stati scritti libri e il Merano WineFestival a lui ha intitolato un premio. Niente di strano che sempre attorno alla sua figura sia stato scritto un testo teatrale, “Chilometro zero”, di e con Pino Petruzzelli, allestito dal Teatro Stabile di Genova, che può vantare consensi incondizionati dalla critica teatrale.

Alla sensibilità dell’autore (e attore), d’altra parte, non poteva sfuggire il fascino di una figura come quella di Godio. Quale scommessa, quale forza, quale passione, quale senso della libertà poteva mai nascondersi nella mente di una persona chiamata dall’Enel in fondo ad una vallata sperduta per cucinare agli operai impegnati al bacino idroelettrico e da ciò vedere nascere una stella pura e limpida del firmamento culinario internazionale? Siamo negli anni Settanta e la leggenda prende corpo grazie alle qualità, alle capacità innovative e creative del fare cucina da parte di Giancarlo Godio, una persona rimasta sempre semplice nonostante la fama crescente.

Nel testo teatrale Petruzzelli veste i panni di un “artigiano” straordinario che ha scelto di ripartire attraverso un diverso modo d’intendere la cucina. E nel suo ristorante Chilometro zero, tra monti, pini, larici, neve e valanghe, propone solo ricette a “chilometro zero”, appunto. Un punto di vista, una scelta spiazzante che induce porsi domande su quanto possa stare dietro a colui che tale scelta ha fatto. Ed ecco allora snodarsi una vera e propria Odissea di un uomo d’oggi, dei nostri tempi contrastanti e contrastati.

Di Giancarlo Godio è certamente importante ricordare la sua determinazione nello sviluppare una cucina personalizzata con i prodotti tipici della natura, basata sulle ricette della tradizione, ma arricchite secondo l'esperienza maturata. La sua geniale capacità fece sì che nel suo ristorante Genziana, a 2000 metri d'altitudine, isolato fra le montagne, sperimentasse con successo accostamenti talmente nuovi e raffinati con i prodotti semplici e tipici della natura che lo circondava, da renderlo sempre più famoso. Per ben 13 anni consecutivi gli venne conferita la leggendaria Stella Michelin. Fu il primo cuoco che ottenne un simile riconoscimento in Alto Adige e il primo che iniziò a far conoscere la cucina altoatesina nel mondo. Fu certamente una figura di collegamento tra cucina italiana e tirolese. Uno scambio culturale tanto più concreto trattandosi di piatti culinari.

Nonostante i riconoscimenti incondizionati Giancarlo Godio, come solo è per i grandi, rimase sempre ciò che umanamente era all’inizio della sua avventura: una persona semplice che gioiva nel vedere i suoi commensali felici e soddisfatti. E proprio in questo suo slancio s’annida la sua grandezza. Non stupisce dunque per niente il fatto che ancor oggi sia ricordato in diverse forme, tra cui quella teatrale. E considerando che noi meranesi lo consideriamo un po’ uno di famiglia, sarebbe bello vedere rappresentato il pezzo teatrale di Pino Petruzzelli, “Chilometro zero”, anche qui in riva al Passirio.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Tennis

Sinner torna in campo, nel Principato primo allenamento verso il Roland Garros

Dopo le cure all’anca al J Medical, Il campione di Sesto ha ripreso in mano la racchetta a Montecarlo sotto la supervisione coach Vagnozzi e Cahill. Ma non ha sciolto le riserve sulla sua partecipazione a Parigi (foto Instagram Sinner)

LA SPERANZA Il post di Cahill che fa sperare i tifosi
IL CAMPIONE "A Parigi solo se sarò al 100%"
DOLORE Per il problema all'anca Sinner si affida al centro della Juve
GOSSIP Nuova fiamma per Jannik? Il gossip su Anna Kalinskaya

bolzano

Primo giorno al Lido: con lo "spazio giovani"

Invariate le tariffe. In funzione i due bar, resta chiuso il ristorante. A disposizione i campi di calcetto, basket, beach volley. Andriollo: «C’è un cambio generazionale anche tra gli utenti» (foto DLife)


antonella mattioli

Attualità