Bolzano

Lacrime e silenzio per l'addio ad Hannelore D’Onofrio, signora dell’ospitalità

Grande commozione nel Duomo di Bolzano per il funerale di Hannelore Scharmacher, che solo il mese scorso aveva festeggiato le nozze d'oro col marito Francesco D’Onofrio



BOLZANO. Grande commozione nel Duomo di Bolzano per i funerali di Hannelore Scharmacher, la signora del turismo bolzanino morta l'altro giorno, circondata dall’affetto del marito Francesco D’Onofrio, con cui solo il mese scorso aveva festeggiato le Nozze d’Oro, e dei figli Fabio e Sandra. Con la morte di Hannelore Scharmacher se n’è andata una parte importante degli ultimi quarant’anni di turismo bolzanino. Più di quarant’anni, ad essere precisi, percorsi e vissuti intensamente insieme al marito.

Francesco e Hannelore erano arrivati in città nel 1980. Lui napoletano, lei tedesca di Rotenburg, vicino ad Amburgo, si erano conosciuti nello Yorkshire, in Gran Bretagna, alla fine degli anni Sessanta e lì avevano iniziato a lavorare insieme, nello stesso albergo. Francesco era poi tornato in Italia e, al suo fianco, c’era anche Hannelore, ormai inseparabile compagna di vita e di lavoro.

Per una decina di anni, la coppia ha lavorato nel Sud Italia, tra Gargano e Sicilia, passando per la Costiera Amalfitana e i Colli Romani. In quegli anni nascono i loro due figli Fabio e Sandra.

Nel 1980, l’arrivo a Bolzano, con la direzione dell’Hotel Alpi, poi gestito per 34 anni. Per sei anni, Francesco e Hannelore gestiscono anche il ristorante di Castel Mareccio e, nel 2001, inizia la gestione dell’Hotel Città, struttura che era chiusa da un paio d’anni e che la coppia riesce letteralmente a fare rinascere.

Semplice quanto efficace la loro filosofia di lavoro: lavorare sempre con gioia e con piacere, coinvolgendo sempre l’ospite e mettendolo sempre nelle migliori condizioni per godersi il soggiorno.

Una filosofia che Hannelore Scharmacher ha sempre seguito con naturalezza, non rinunciando mai a intrattenersi con le persone che sceglievano le strutture gestite da lei e dal marito.

Nella gestione dell’Hotel Città, oltre che alla propria clientela, la coppia ha sempre voluto guardare anche a Bolzano. Hannelore era una grande appassionata di arte, teatro e musica e in lei c’era la ferma convinzione che fosse necessario collaborare con le istituzioni culturali del territorio.

Per celebrare i cento anni dello storico albergo, nel 2014, ad esempio, era stata organizzata una lunga serie di eventi distribuiti su otto mesi, con protagonisti musicisti di prestigio assoluto che, in diversi casi, si erano esibiti gratuitamente, proprio per l’amicizia che li legava ad Hannelore Scharmacher. Impossibile scordare, inoltre, “Piazza Walzer” che per sei anni ha trasformato piazza Walther nella pista da ballo più grande d’Europa.Ora la famiglia D’Onofrio si accinge a iniziare un’altra avventura con l’hotel “La Briosa”, in fase di realizzazione in via Cappuccini.

Hannelore non ci sarà, ma Francesco e i figli la gestiranno nel suo ricordo e con il suo slancio. Parole di dolore e vicinanza sono arrivate anche dall’assessora comunale Chiara Rabini: «Solo l’altra domenica ho passato con loro una serata al Carambolage, sono davvero scioccata. La loro gentilezza ci ha accolto all’Hotel Città per anni».













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antonella mattioli

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