Ladri e violenti ma sono tutti già liberi

La banda di albanesi ha preso complessivamente 35 anni ma nessuno dei dodici malviventi sconterà la pena in carcere


di Susanna Petrone


BOLZANO. Dei dodici criminali, condannati qualche giorno fa ad una pena complessiva di oltre 35 anni perché ritenuti responsabili di un centinaio di furti in tutta la provincia, solo i due leader della banda si trovano agli arresti domiciliari. Tutti gli altri sono liberi. In pratica: nessuno di loro sta scontando la pena in carcere. Molti, sicuramente, si saranno chiesti il perché. Da una parte, alcuni componenti della banda hanno ricevuto il via libera da parte del gip, altri dal giudice del Tribunale del Riesame. I difensori dei malviventi, hanno presentato di volta in volta istanza di scarcerazione. E tutte le richieste sono state via via accolte dai vari giudici chiamati a pronunciarsi. Le motivazioni: c’è chi ricopriva una posizione poco significativa all’interno del gruppo criminale e chi invece ha collaborato (e per questo motivo è stato premiato). Lica Edison, ex pizzaiolo albanese che vive tra Merano e Bolzano, una volta uscito di carcere è stato invece arrestato di nuovo dai carabinieri perché avrebbe tentato di mettere a segno una rapina davanti a un supermercato. Non solo: è stato arrestato anche per il pestaggio avvenuto allo Sheraton, dove due bolzanini sono stati picchiati da un gruppo di albanesi. Quattro arresti in due anni, ma è comunque già fuori. Gli unici due ad essere rimasti in carcere fino a qualche giorno fa sono i capi della banda: Zef Zefi, 38 anni, è stato condannato a sei anni, mentre Alfred Gejegji (braccio destro di Zefi) ha patteggiato cinque anni di reclusione. Entrambi si trovano agli arresti domiciliari, concessi dopo aver ceduto un appartamento del valore di 116 mila euro. L’abitazione, con molta probabilità, è frutto di attività illecita. Hanno restituito, dunque, il maltolto. Zef Zefi ha al suo attivo quindici denunce, undici condanne, cinque espulsioni e tre arresti per i reati più svariati che vanno dai furti alle minacce e dalla violenza all'immigrazione clandestina. Ha già dimostrato più volte di non essere pronto a cambiare vita. E, forse, non solo lui.

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