Lageder guadagna col vino ma investe in arte e musica

L’azienda di Magrè ha 45 dipendenti e un fatturato di 13,5 milioni di euro L’ex direttore del Museion: «Mi piace scommettere sui talenti emergenti»


di Massimiliano Bona


Vino, arte e musica: sono queste le tre passioni di Alois Lageder, viticoltore da cinque generazioni ma anche ex presidente del Museion, a capo di un’azienda con un fatturato di 13,5 milioni con 45 collaboratori e una percentuale di esportazioni che si attesta attorno al 65%. Non deve stupire che il 25 per cento della produzione sia destinato agli Stati Uniti mentre tra i mercati nuovi e maggiormente redditizi ci sia anche l'Oriente (Cina, Giappone, Thailandia, Corea e Vietnam) che sui conti incide il 5%. Importante anche il numero di bottiglie prodotte, che ha superato ormai il milione e mezzo. Numeri importanti, quasi impressionanti, che sarebbero motivo di vanto per qualsiasi azienda ma non per Lageder, personaggio tanto aperto e gentile quanto schivo e per nulla incline all'autocelebrazione. Lageder, 61 anni, è un altoatesino purosangue. «Da cinque generazioni - precisa l'ex presidente del Museion - quando il bisnonno di mio padre scese da Albes, in val d'Isarco, e rilevò una piccola azienda di un carrettaio e si dedicò, in parallelo, anche al commercio dei vini. Poi lasciò la sua attività ai due figli Johann, che continuò a fare il carrettaiO, e Alois, che si dedicò invece al vino».

Il papà di Lageder morì nel 1963. «Avevo 12 anni e dell’azienda iniziò ad occuparsi mia sorella Wendelgard, che scelse un enologo, Luis von Dellemann, che poi divenne suo marito e mio cognato. Wendelgard è morta quattro anni fa ma suo marito lavora tuttora nella parte produttiva della nostra azienda». L'azienda di Magrè ha sempre avuto una grande vocazione per le esportazioni anche se, col passare degli anni, sono cambiati i mercati di riferimento. «Quando al timone c'era mio padre l'80%della produzione era destinata all'export, con una netta prevalenza dei mercati austriaco, svizzero e della Germania meridionale. Oggi l'export si attesta attorno al 65%:a farla da padrone è il mercato americano col 25% seguito da quello tedesco col 18%, l'Oriente (dove l'azienda della Bassa è presente dal 2004) col 5% ma hanno un certo peso anche Svizzera, Inghilterra, Austria e Paesi del Benelux. Siamo presenti 40 paesi». Un milione e mezzo le bottiglie vendute ogni anno. «Seguiamo 165 ettari, di cui 50 di proprietà. I conferitori sono 110». Lageder si è ritagliato una nicchia importante di mercato grazie alla coltivazione biodinamica. «Ma rispettiamo le scelte di ogni singolo viticoltore, con la consapevolezza che l'obiettivo primario di tutti è la qualità, talvolta anche a scapito della quantità».

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