Lago svuotato, pescatori infuriati

Monguelfo, la Hydros interviene sui fondali: proteste per l’impatto sull’ambiente e sulla fauna ittica


di Aldo De Pellegrin


MONGUELFO. Con un'iniziativa che ha sorpreso davvero molti in Val Pusteria, nel corso del fine settimana di Sant'Ambrogio, iniziando dalla notte tra giovedì e venerdì e proseguendo fino alla giornata di ieri, la Hydros, società idroelettrica partecipata da Sel e titolare della concessione per lo sfruttamento delle acque della Rienza con riferimento al bacino artificiale di Monguelfo-Valdaora, ha provveduto allo svuotamento, ormai quasi completo, dell’invaso della diga, per procedere alla rimozione degli accumuli fangosi dai fondali del vastissimo bacino.

Il deflusso è continuato ieri di fronte alle proteste e anche alle grida d'allarme dei residenti rivieraschi.

Si tratta di un'operazione che, secondo le immediate proteste della Fipsas altoatesina, la federazione provinciale di pesca sportiva che detiene i diritti di pesca in quel bacino artificiale, è stata effettuata “a nostra insaputa e che sta provocando problemi all'ambiente acquatico e alla fauna ittica stanziale e autoctona, presente in gran quantità nel lago artificiale”.

I mesi di novembre e dicembre, segnala la federazione, sono quelli in cui le trote depongono le loro uova sui fondali del bacino, affidandoli appunto al limo del fondo fino al momento della schiusa.

Se il fondale viene messo in secca, esposto anche alle temperature invernali, l'intera covata, mettono in evidenza i pescatori, vede ridotte le possibilità di sopravvivenza, “senza contare che anche la fauna ittica stanziale è costretta dall'assenza dell'acqua ad un'emigrazione forzata, che rischia di convogliare la sua componente più debole verso le condotte forzate e le turbine”.

In discussione comunque non c’è soltanto il patrimonio ittico, ripopolato di recente dalle associazioni dei pescatori, ma nella giornata di domenica l'erosione rivierasca provocata dal corso della Rienza che la secca ha riportato alla luce avrebbe provocato anche il cedimento di una porzione di costone erboso in corrispondenza dell'hotel "Al Lago".

In questo caso, l'immediata protesta del proprietario, preoccupato anche per la stabilità dei suoi edifici, ha mobilitato ruspe e macchine operatrici per provvedere al consolidamento del terreno, mentre non ha interrotto l'operazione di svuotamento.

Un'operazione che, secondo Maurizio Moro, delegato pusterese Fipsas, ha “il sapore dell’arroganza”: "Lavori così importanti e così impattanti per la fauna ittica e l’ambiente - afferma Moro - andrebbero quanto meno coordinati fra tutte le parti interessate. Non dimentichiamoci che pochi mesi or sono abbiamo avuto un episodio analogo al lago Meggima di Selva dei Molini, dove per un cosiddetto errore l’intero lago è stato svuotato, con la conseguente morìa di pesci”.

“La Hydros - conclude Moro - potrebbe e dovrebbe dimostrare più rispetto per tutti coloro che sono a contatto con quelle che reputa "sue", ma che, per meglio dire, sono le nostre acque, cioè le acque di tutti".

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