Laives, Croce rossa in festa per i 30 anni di attività
Premiati i volontari più fedeli, entrati in servizio all’inizio degli anni Novanta Buona partecipazione al corso di primo soccorso pediatrico rivolto agli educatori
LAIVES. Trent'anni, tutti "di corsa" per soccorrere e aiutare chiunque si sia trovato in difficoltà. Questa è la Croce Rossa italiana, che proprio trent'anni fa aprì la prima sede a Laives per essere più vicina ad un territorio che stava diventando molto popoloso. Da allora non si contano gli interventi, i corsi e i presìdi per garantire sicurezza, non solo a Laives, ma per tutto il circondario. Nel fine settimana appena trascorso quindi è stata festa per questo traguardo: sabato sera, al centro Don Bosco, con una lezione di primo soccorso pediatrico da parte di istruttori dell Cri rivolta a tutti coloro che, a vario titolo, sono a contatto con bambini piccoli che, in ogni momento potrebbero ingerire qualche oggetto che ostruisca le vie respiratorie e in quel caso bisogna sapere esattamente e rapidamente cosa fare. Sabato sera invece, sempre al centro Don Bosco (che la Cri ringrazia per l'ospitalità) la festa vera e propria per tutti (oltre cento persone) con la presenza degli amministratori comunali di Laives, Bronzolo e Vadena e delle autorità militari insieme a tanti genitori e nonni che sono sempre molto sensibili a questo argomento e alla prevenzione degli incidenti. È stata l'occasione per premiare i volontari con maggiore anzianità di servizio (da 20 a 40 anni). Si tratta di Samah Attar (entrato in Croce Rossa nel 1993), Silvano Ganz (1993), Andrea Superchi (1993), Greta Merlino (1991), Ignazio Sapuppo (1989), Marco Biasioni (1988), Sandra Lenzi (1987), Bruno Comunello (1984), Eugenio Vettori (1984) e Tullio Ceccoli, entrato a far parte de volontari Cri nel 1974. Alla fine della serata la festa è continuata con un rinfresco organizzato dai volontari che sono coordinati da Silvia Gadler. Bissato quindi il traguardo dei primi trent'anni, l'attività continua nella sede di piazzetta Falcone-Borsellino. I volontari garantiscono una presenza costante che in certi casi è anche determinante per salvare la vita alle persone.
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