la curiosità

Laives, un gruppo “social” per ritrovare le bici rubate

Aperto su Facebook ha già 400 iscritti che fotografano le due ruote abbandonate Recuperata in tempo record anche un’automobile rubata solo mezzora prima


di Alan Conti


LAIVES. L’ultimo caso riguarda un’auto rubata, ritrovata nel giro di mezzora. Che sia un’auto o - soprattutto una bicicletta da ritrovare, ma anche semplici consigli su come “cavarsela” in città, “Sos Laives”, neonato gruppo su Facebook che conta già oltre 400 membri, è una pagina particolare per l’universo social. A differenza degli spazi pubblicitari o delle aree dedicate esclusivamente a passioni, divertimento o amarcord, infatti, qui tutto si mescola in un’ottica che più concreta non si può. «L’idea – come spiega Giancarlo Schiavon, fondatore della pagina assieme a Laura Alberici – è nata da una serie di critiche ricevute su altri gruppi dopo alcuni post che chiedevano informazioni di servizio come gli autobus da prendere per arrivare in Centro a Bolzano». La voglia di scappare da un pizzico di troppo snobismo da tastiera, dunque, ha portato i due ad aprire un luogo virtuale che ben presto è diventato principalmente un punto di riferimento per biciclette rubate o smarrite. Basta una foto della propria bici rubata, o di una due ruote trovata abbandonata per strada per creare un post. «Sia chiaro – specifica Schiavon – che si tratta solo di uno strumento di aiuto per l’individuazione dei mezzi. Gli utenti vengono, però, sempre invitati a contattare le forze dell’ordine competenti per le denunce o i ritrovamenti». Il sistema, però, funziona e dopo pochi giorni sisi sono registrati i primi caso di bici tornate al proprietario grazie alla forza del social network. «Io stesso quando ne vedo una abbandonata da troppo tempo al solito posto inserisco la foto nel gruppo per vedere se qualcuno può riconoscerla». Una pagina, insomma, di puro servizio che esula anche dalle due ruote.

«L’altro giorno - ad esempio - un ragazzo ha chiesto un passaggio in auto fino a Bologna, mentre c’è chi è alla ricerca di un parrucchiere bravo che sappia intervenire sul figlio incapace di stare fermo». Niente sofismi o massimi sistemi. «Sono strumenti creati per socializzare e credo che questo possa essere raggiunto in varie forme». Qualcuno, addirittura, è arrivato a sollecitare un consiglio per un buon ginecologo. «Ci sono persone che sono appena arrivate in Alto Adige – conclude Schiavon – per le quali alcune domande non sono affatto banali come potrebbero apparire a noi. Mi piace l’idea che in questa pagina possano trovare risposte senza particolari preoccupazioni. E’ anche questo un aiuto al loro inserimento». Chiedere, insomma, è sempre lecito e in questa pagina non è difficile trovare la cortesia di una risposta.

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