Albrigo (CISL)

«Lavoratori a rischio se vinceranno i sì»

BOLZANO. «Se vincerà il fronte del sì, si metteranno in pericolo 20 mila posti di lavoro: per questo l’appello è all’astensione oppure ad andare alle urne e votare no». Così Maurizio Albrigo,...



BOLZANO. «Se vincerà il fronte del sì, si metteranno in pericolo 20 mila posti di lavoro: per questo l’appello è all’astensione oppure ad andare alle urne e votare no». Così Maurizio Albrigo, segretario provinciale Femca Cisl che raggruppa i lavoratori dell’energia e delle risorse petrolifere, del gas e delle miniere.

«Si assiste - dice il sindacalista - a prese di posizione che rientrano nella sfera della demagogia e senza riscontri oggettivi, se non quello di creare allarmismo inutile e privo di fondamento, con dati che non saranno mai realistici e documentabili. La verità è che se vincono i sì al referendum di domani, si rischia di perdere oltre 20.000 posti di lavoro. Qualcuno sostiene che, puntando sulle fonti rinnovabili, si potrebbero assorbire o addirittura aumentare la forza lavoro. Ma non è così: questi processi di trasformazione richiedono anni ed anni di grossi investimenti, oltre al fatto che a livello mondiale ormai la produzione di pannelli solari non è più ritenuta interessante dalle aziende e anche i finanziamenti dei governi sono sempre più limitati».

Secondo il segretario della Femca, per “il rilancio economico e sociale, il nostro Paese ha bisogno di un sistema energetico efficiente e meno costoso e quindi di maggior autonomia dalle importazioni, che attualmente vengono effettuate prevalentemente da Paese a rischio geopolitico (Russia, Libia, Algeria, Paese del Medio Oriente)”. «Inoltre la fiscalità locale e centrale (oggi la tassazione media su queste produzioni è al 63,9%), subirebbe un pesante ridimensionamento con la riduzione delle royalty a favore degli enti locali interessati e dello Stato centrale già in forte difficoltà nel reperimento di risorse pubbliche».













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