Lavori a Monte Elmo, Pichler Rolle attacca la Sextner Dolomiten

Dopo la sospensiva disposta dal Tar, ancora polemiche: «Abbattere 10 ettari di bosco non merita comprensione»


di Aldo De Pellegrin


SESTO PUSTERIA. Mentre i carabinieri di San Candido, su richiesta della Procura della Repubblica di Bolzano, raccolgono gli elementi per produrre un'informativa adeguata ed organica (senza peraltro che, al momento, sia stata formulata alcuna ipotesi di reato), a Sesto Pusteria, a Bolzano e in tutta la Provincia si moltiplicano le reazioni sull’operato della società impiantistica Sextner Dolomiten spa, che in poco più di 36 ore ha tagliato le piante nell’area destinata alle due nuove piste e agli impianti di risalita per il collegamento tra Croda Rossa e Monte Elmo. E le reazioni riguardano anche la sospensiva dei lavori disposta lunedì mattina dal presidente del Tar di Bolzano Hugo Demattio su istanza dei protezionisti altoatesini del Dachverband für Natur und Umweltschutz.

Proprio i protezionisti altoatesini, nel commentare positivamente la sospensiva imposta dal Tar non mancano di usare toni polemici con lo stesso Tribunale amministrativo per il rinvio a lunedì della trattazione dell'istanza, presentata il venerdì precedente. Un rinvio che, secondo il Dachverband, ha dato modo alla società impiantistica di mettere in atto un'iniziativa che ha messo praticamente tutti di fronte a un fatto compiuto.

Parole di condanna per la società degli impianti, ma al tempo stesso di difesa dell’operato della giunta provinciale che ha concesso le autorizzazioni, arrivano dall'assessore all'ambiente Elmar Pichler Rolle, che afferma: «L'abbattimento di dieci ettari di bosco forse potrà essere giuridicamente in ordine, ma la società avrebbe fatto bene ad attendere il pronunciamento del Tar. Un simile atteggiamento non merita alcuna comprensione e provoca solo inevitabili e condivisibili reazioni indignate, oltre a non favorire un confronto oggettivo sui temi in discussione».

Pichler Rolle poi passa alla difesa della giunta provinciale: «Il collegamento sciistico a Sesto è stato inserito dalla giunta provinciale nel piano urbanistico e di settore, dopo le modifiche apportate al progetto originario e il responso positivo della valutazione sull’impatto ambientale. L'area interessata non è classificata come zona protetta nel piano paesaggistico né è inserita in un parco naturale. La giunta provinciale - conclude Pichler Rolle - ha agito in modo trasparente, mentre le associazioni ambientaliste si sono comunque rivolte al Tar esercitando un loro buon diritto».

Reazioni indignate si registrano anche da parte dei Verdi provinciali, mentre l'operato della giunta e e quello della società impiantistica sono criticati da tutte le forze di opposizione di lingua tedesca presenti in consiglio provinciale.

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