Le corse pazze sul Renon, la rabbia dei pendolari

Auto e moto: sorpassi folli con la linea continua o a dieci metri dai tornanti Residenti e turisti: «Mancano speed check e si fanno pochi alcoltest»


di Davide Pasquali


BOLZANO. C’è chi fa il pendolare da 15 anni, su e giù tutti i santi giorni. E la misura ormai è colma, anche perché la tanto decantata nuova cabinovia pare non abbia mutato la situazione di forte affollamento sulla strada e il proliferare di aziende importanti sull’altipiano ha generato anche un flusso motorizzato contrario, di pendolari e mezzi pesanti in su al mattino, in giù la sera. Stiamo parlando della provinciale del Renon, che i pendolari, ma anche i turisti e i ciclisti considerano estremamente pericolosa. Si punta il dito contro la Provincia e i Comuni di Renon e Bolzano. E pure verso le forze dell’ordine. Quasi assenti i controlli, dicono i pendolari, niente dissuasori di velocità, niente speed check, niente cartelli per sensibilizzare i motociclisti come nel resto dell’Alto Adige (e del Trentino), soprattutto troppa imprudenza da parte di un numero non poi così ristretto di corridori pazzi.

Le segnalazioni in redazione sono numerose e dell’argomento si è cominciato a parlare animatamente anche sulla pagina Facebook “vivi sul Renon”, cui aderiscono oltre un centinaio di residenti italofoni del Renon. Scrive per esempio Tiziano Benaja: «La strada provinciale? La percorro ogni mattina per recarmi al lavoro e la sera per tornare. Molto trafficata perché è l'arteria principale che comunica l'altopiano con il fondo valle. Questo significa che trovi di tutto, anche persone che esagerano mettendo a rischio la propria vita ma anche quella di altre persone. Stupisce che i controlli siano molto limitati per non dire inesistenti. Per questo rivolgo l'appello alle forze politiche provinciali e comunali affinché si possa intervenire lavorando sulla prevenzione. I segni sulla strada ci sono ed in qualche punto a lato anche candele e fiori. Un segnale inequivocabile». Alessandra Pagliacci scrive invece: «Ne vedo spesso di questi "eroi", molto pericolosi per se stessi e per gli altri». Una bella strada panoramica da percorrere con tutti i mezzi, fa notare invece il consigliere comunale di Bolzano Mariateresa Fortini (per i primi 4 km la provinciale è su suolo bolzanino). «Si incontrano infatti auto, bus turistici e di linea, moto e molte bici di appassionati di fatica sotto il sole». Durante la settimana «è percorsa da mezzi pesanti, la zona produttiva di Collalbo, e non solo, ospita di fatto aziende piuttosto grandi e diffuse sul territorio non solo locale». Sulla sicurezza c'è proprio da trovare un modo «per far capire a tutti, sia chi la strada la conosce bene che i turisti, che su questi 16 km, che si rischi la vita o meno, si può cambiare la percorrenza di 4-5 minuti, non di più. Non ne vale la candela. Mi piacerebbe che i Comuni di Bolzano e Renon si impegnassero a dissuadere dal correre o dal sorpassare in modo azzardato». Un modo potrebbe essere «quello di porre delle sagome di vigili nelle rispettive divise comunali come monito e avviso di controlli di velocità. Poi si potrebbe chiedere che la strada venga pubblicizzata sì sulle riviste per motociclisti come panoramica e bella da percorrere con il motore rombante, ma avvisando che è una strada percorsa anche da pendolari e ciclisti e ci sono limiti e controlli. Poi qualche controllo in più con autovelox e alcoltest potrebbero servire!» E un grande cartello: «Guida con amore, VIVI sul Renon!»

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