Le donne? In politica devono sgomitare

Le altoatesine: «Se belle ancora di più, per dimostrare che non sono oche»


Valeria Frangipane


BOLZANO. La deputata inglese Louise Mensch si fa fotografare con tacco dodici e vestito semitrasparente e poi si lamenta perché non fa carriera: «Io? Discriminata perché bella! Notano solo fisico e guardaroba». Ma che ne pensano le politiche altoatesine appese tra le mise di Michaela Biancofiore e le trecce pasionarie di Eva Klotz? Un sondaggio rapido e mirato rivela che «una donna per farsi valere deve sgomitare e faticare il doppio». E se è bella? «Ancora di più per dimostrare che non è nè stupida, nè oca».

Elena Artioli, consigliere provinciale della Lega Nord, è schietta. «Sentite la donna deve farsi largo sempre e comunque». Se è bella, che succede? «È considerata leggera e deve darsi da fare per dimostrare di essere intelligente». E se è riuscita ad arrivare ad un posto ambito? «La gente si chiede con chi è andata a letto». Se è brutta? «Allora è una rompiballe». La bellezza quanto ha contato nella sua carriera? «Spero niente anche se qualche elettore mi ha detto di avermi votato perché sono "bellissima"». Lei cosa ribatte? «Che ringrazio ma preferisco un altro genere di complimento».

Helga Thaler Ausserhofer, senatrice Svp, non ha dubbi: «Una donna che lavora deve fare il doppio della fatica». Se è bella? «Ancora di più». Come si vede in aula con tacco dodici e minigonna? «Male perché le istituzioni che rappresentiamo meritano rispetto. Credo che l'abito debba essere sempre adatto al luogo ed al lavoro». Lei cosa preferisce? «Il tailleur». Luisa Gnecchi, deputata del Pd, «mai una tintura ai capelli, mai un make up e mai uno smalto» non conosce il tacco dodici.

«Sentite, mi avete fotografato un sacco di volte coi Mephisto ai piedi... che adesso non fanno più notizia». Ma è vero che le donne belle in politica sono discriminate? «Direi che hanno più porte aperte ma devono scontrarsi continuamente contro lo stereotipo del "bella ma stupida". Ma è vero che in una donna si guarda sempre l'aspetto? «Sì è vero. Il giorno dell'insediamento del consiglio provinciale sono stata notata perché indossavo un "elegante golfino blu" nessuno però ha notato cosa si erano infilati i miei colleghi maschi!».

Per Julia Unterberger, vicepresidente del consiglio provinciale, sta alla donna decidere cosa vuole. «Se si presenta come oggetto sessuale non deve lamentarsi di essere considerata tale». Lei come si veste sul lavoro? «Colorata ma sobria sia in tribunale che in aula». L'aspetto può essere penalizzante? «Guardate la Merkel... sono andati avanti mesi a scherzare sulle rughe, sulla pettinatura, sulla stazza e sulle giacchette. L'avessero fatto a Sarkozy!»

Brigitte Foppa, consigliere comunale Verde, considera il "fattore donna" una realtà. «In un sondaggio tra gli elettori è venuto fuori che dovrei vestirmi meglio e pettinarmi! Mica hanno detto così di Dello Sbarba e Heiss!». Chiara Pasquali, assessore comunale all'urbanistica, sorride: «La donna deve sudare il doppio per farsi valere. Diciamo che con Berlusconi le più belle sono andate sul velluto».

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