Le fontane di Brunico Un patrimonio che va valorizzato

Risanata quella che si trova nella parte bassa di via Bastioni L’archivista Oberhofer ne ha ricostruito le vicende storiche


di Aldo De Pellegrin


BRUNICO. L'ultimo anello del risanamento della superficie della parte bassa di via Bastioni, da porta S.Floriano all'incrocio per Riscone, è stato rappresentato dalla ripulitura e dal risanamento della vecchia e storica fontana in centro al viale, che da troppi anni ormai ne mostrava la necessità. L'occasione ha rappresentato però anche un altro momento importante e che si spera possa essere il primo passo di un lavoro più ampio e completo e cioè quello di illustrare non solo la storia della fontana di via Bastioni, bensì anche quella delle molte altre fontane tuttora presenti ed anche di quelle purtroppo ormai scomparse dal volto della città.

Brunico infatti, come molte altre città tardo medievali, disponeva di un ricco patrimonio di fontane, in parte ancora esistenti ed in parte tramandate nel ricordo degli abitanti e nelle immagini d'epoca. Per quanto riguarda la fontana di via Bastioni, dai verbali comunali custoditi nell'archivio storico cittadino, l’archivista Andreas Oberhofer ha ricavato informazioni preziose che risalgono al 1899. Gli amministratori dell'epoca, in una seduta, ebbero a discutere la realizzazione di due fontane nuove in città, in cambio della rimozione di due vecchie vasche vecchie, la fontana San Floriano e quella davanti alla casa Webhofer. L'obbiettivo principale era quello di fare in modo che «le fontane non venissero più usate per lavare i panni, perché vi si insudiciavano le acque ed anche perché le domestiche vi si fermavano troppo a lungo a chiacchierare». In compenso la giunta prese in considerazione l'idea di trasferire la fontana San Floriano nei pressi dell'allora "giardino Franzelin verso il fotografo Mariner" al fine di dichiararla postazione di lavaggio pubblico. Per la nuova fontana sui Bastioni e quella che finì invece davanti all'odierna casa Kolping, la giunta comunale mise a disposizione la somma di 1.500 fiorini, facendo appositamente arrivare da Kiefersfelden in Germania uno scalpellino con il compito di visionare i siti dei nuovi manufatti, che secondo le decisioni dovevano avere un aspetto ridotto e puramente decorativo.

Sempre negli atti del 1899, depositati nell'archivio storico della città, si trovano anche gli schizzi dettagliati secondo cui le fontane che oggi si trovano in via Bastioni e davanti alla casa Kolping sono effettivamente quelle originariamente previste per la sostituzione di quelle in via Centrale. Il motivo per cui vennero posizionate altrove non risulta dai documenti storici ma è facile supporre che venne ispirato sia dall'impegno di abbellire la città, sia da considerazioni di carattere igienico.













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