Le Marcelline: «La nostra scuola oggi festeggia un nuovo inizio» 

Il nuovo complesso. Suor Maria Grazia Cazzato - responsabile Istituto - «Abbiamo realizzato con audacia il sogno di un progetto all’avanguardia coltivato da anni, ultimato a tempo record. Grazie a chi ci ha sostenuto»


Valeria Frangipane


Bolzano. «Un nuovo inizio ed una nuova “casa” ultimata a tempo record in soli due anni e mezzo per la scuola del futuro. Abbiamo realizzato con audacia il sogno di un progetto all’avanguardia coltivato da anni. Grazie a chi ci ha sostenuto».

Così Maria Grazia Cazzato - responsabile dell’Istituto Marcelline - all’inaugurazione del nuovo edificio di viale Principe Eugenio (chiuso al traffico per l’occasione) con (tra gli altri) il vescovo, il sindaco ed il prefetto al taglio del nastro.

«Abbiamo raggiunto il primo importante traguardo - dicono le suore - i lavori infatti continuano con un nuovo cantiere aperto, in divenire».

E ieri s’è vista una folla di genitori, docenti, studenti (i più piccoli si sono esibiti nell’”inno alla gioia”) all’entrata e poi nei corridoi della nuova struttura costata 20 milioni di euro (15 per le mura e 5 per gli arredi), finanziata in gran parte dalla Provincia e dal Comune. «Il pubblico ha scelto di investire e scommettere su di noi e sui ragazzi che sono destinatari della nostra missione educativa che adesso potranno contare, anche, su tecnologia innovativa. E per questo non possiamo che ringraziare tutti di cuore». Suor Maria Grazia dice che la ristrutturazione non poteva aspettare. «Ho parlato di un progetto audace coltivato per anni perchè è stato proprio così. Man mano che il tempo passava ci rendevamo sempre più conto che la struttura aveva una dimensione non più adeguata alla necessità di un mondo - quella della scuola - in continua trasformazione. Penso in particolar modo alle aule destinate ad attività didattiche e collettive, agli spazi per le attività complementari ... sempre più carenti, tutte questioni che ci hanno portato a valutare e decidere di procedere con un progetto che prevedesse una serie di interventi di profonda riqualificazione edilizia e funzionale. Un lavoro audace, è vero, ma del quale avevamo assoluto bisogno per ripartire. E questo perchè il nuovo edificio presenta maggiori spazi e soprattutto è dotato di tecnologie indispensabili per rispondere alle esigenze di una scuola moderna che vuol essere all’avanguardia con un numero di studenti in costante aumento». Il nuovo complesso a 6 piani (di cui 2 interrati) è stato disegnato dagli architetti Paolo Berlanda e Giuseppe Donato - progettato dall’ingegner Riccardo Mora, costruito dalla “Carron Bau” - racchiude scuola elementare (10 classi), scuole medie (6 classi) e liceo linguistico (5 classi) più aule speciali, biblioteca, palestra, sala movimento ed auditorium ecc.

Un vero gioiello per più di 400 studenti.

Sotto la parte centrale del vecchio edificio delle Marcelline realizzati - e già fruibili - ampi spazi che ospitano tra il resto una grande cucina ed il refettorio. E adesso tocca alla seconda fase del progetto quella in divenire che a tutt’oggi è un cantiere aperto ben visibile da un lato di vicolo Wenter.

Tra agosto e settembre è stata ultimata - infatti - la demolizione dell’ala sud ovest del vecchio complesso al posto del quale sarà costruito il nuovo asilo da 5 sezioni (3 private e 2 pubbliche in mano al Comune), il nuovo convitto da 50 posti letto (il vecchio è ancora “in piedi” ma sarà demolito) oltre ad un importante spazio verde. La fine dei lavori è prevista per l’anno scolastico 2021/22.

Ancora una volta si andrà avanti - fanno sapere le suore - a ritmo record. «Siamo arrivate qui 80 anni fa e con questa nuovo polo consolidiamo la nostra presenza». Era la fine di settembre del 1935 quando le Marcelline arrivarono in Alto Adige. La madre generale di allora, suor Carlotta Luraschi, pensò di aprire una scuola, proprio qui.La congregazione acquistò il Kurhaus, costruito nel 1882 da Josef Adam Irshara e lo riadattò a collegio. Nei decenni l’edificio è stato anche sede del comando tedesco e dopo la liberazione ospitò quello alleato. Negli anni in quei corridoi sono passate generazioni di studenti. Oggi una nuova fase ed una seconda vita.













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