Le trivelle di Benko in via Alto Adige
Sono partiti i sondaggi geologici per progettare le infrastrutture del megastore. Fortini (M5S): «Lì sotto c’era il cimitero»
BOLZANO. E vai con la trivella, il primo passo concreto per la realizzazione del Kaufhaus di Benko. In via Alto Adige sono partiti i sondaggi geognostici, propedeutici alla progettazione esecutiva delle infrastrutture stradali.
Dall’esterno non si capisce mica, anche perché l’ordinanza comunale che permette i lavori è sì affissa al macchinario, ma lontana dalla recinzione di plastica che delimita l’area interessata dai lavori.
Non si capisce subito, chi stia trivellando. Poi però, se si guarda per bene, si legge che a compiere i sondaggi geognostici è la Imprefond, una ditta specializzata di Trieste.
Il committente è la Icm Italia general contractor srl, con sede in via Museo numero 1.
Si tratta della società che si sta occupando del coordinamento della progettazione delle infrastrutture per conto della Khb (Kaufhaus Bozen), una società facente capo al gruppo austriaco Signa. Il cui patron è René Benko.
I sondaggi verranno effettuati, si legge, oltre che in via Alto Adige, anche a ponte Loreto e pure in piazza Verdi.
«Intanto si portano avanti», commenta con sarcasmo l’attivista grillina Maria Teresa Fortini sul suo blog.
«Il verde citymanager del Comune, Helmuth Moroder, (sulla rivista del Kaufhaus, ndr) stringe la mano a quello con la valigetta piena di soldi per Bolzano, mentre la leader Svp dei pro Benko dall’alto li sprona a sbrigarsi».
Un quadretto esplicito «che il comunicato del Comune di Bolzano non scalfisce».
Mentre «cittadini ed esperti hanno smontato il Pru (Piano di riqualificazione urbana, ndr), dimostrando i danni che porterà alla città la realizzazione del centro commerciale, mentre i fronti “anti Benko” si moltiplicano, loro vanno avanti, certi che in una seduta del consiglio comunale, prima del 20 marzo, troveranno la maggioranza necessaria, costi quel che costi».
Intanto, «Benko già trivella in via Alto Adige. Carotaggi fino a quindici-venti metri per valutare il terreno per la realizzazione del tunnel d’accesso ai garage interrati».
Fortini ricorda infine: «Come spiegò lo storico comunale Hannes Obermair, lì dove bucano c’era il primo cimitero cittadino».
Per gli indiani d’America, conclude, «i cimiteri erano luoghi sacri dove vagavano le anime degli avi e profanarli non portava bene».
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