di Angelo Giorgetti

BOLZANO

Angelo Giorgetti, manager della Virbac, azienda produttrice di farmaci contro la filiarosi e la leishmaniosi, risponde ad alcune dichiarazioni del veterinario bolzanino Georg Moser, contenute in un articolo su queste patologie pubblicato il 5 maggio scorso

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. Il primo punto da chiarire è che la profilassi contro la Filariosi ha un ottima efficacia e che la sua copertura è prossima al 100%. La sicurezza totale non è garantita da nessun farmaco preventivo in funzione dell'appropriata somministrazione e della frequenza della stessa. Inoltre l’affermazione il “vaccino che protegge 9 mesi” è impropria in quanto in questo caso non si tratta di un vaccino. Un vaccino genera infatti nell'organismo animale al quale viene somministrato, una risposta immunitaria misurabile, persistente e replicabile. Questo non è il caso del farmaco citato in quanto agisce uccidendo le larve circolanti, inoculate dall'insetto vettore, senza indurre alcuna risposta immunitaria. In sintesi l'organismo non è in grado di rispondere autonomamente contro il parassita, cosa che invece succede con una profilassi vaccinale. Il secondo punto da chiarire riguarda la profilassi contro la Leishmaniosi. Certamente è più complessa, ma oggi si può accedere ad una profilassi vaccinale propriamente detta dotata di un ottimo grado di efficacia. Il presidio vaccinale, di cui si parla, prodotto dalla Vibrac, è oggi l'unico in commercio registrato e accreditato per la prevenzione della Leishmaniosi. I dati di efficacia sono stati ritenuti validi da un ente terzo che è l'EMA, agenzia europea del farmaco, che ha analizzato in modo rigoroso i trials clinici. Gli specialisti in Leishmaniosi hanno partecipato ai trials ed hanno confermato con la loro esperienza e con la partecipazione a numerosi seminari in materia la validità del vaccino che rappresenta oggi l'arma più evoluta contro questa temibile zoonosi. Nell'articolo inoltre vengono citati presidi atti ad impedire la puntura dei potenziali pazienti da parte di insetti vettori contribuendo alla riduzione del rischio di infezione. Sono per altro insetticidi aspecifici che hanno una buona efficacia anti-feeding (impediscono il pasto di sangue da parte di zanzare e pappataci, veicolo l'uno di Filariosi e l'altro di Leishmaniosi) e possono contribuire alla prevenzione. Nel foglietto illustrativo infatti riportano la dicitura: “Repellente contro zanzare e flebotomi (pappataci), riduce il rischio di trasmissione di malattie come la Leishmaniosi...”. Non hanno quindi alcuna azione immunizzante o specifica nella lotta alla Leishmaniosi canina. Non va poi dimenticato che per la prevenzione, al pari degli insetticidi repellenti, sono molto importanti comportamenti abituali quali l'uso di zanzariere fitte alle finestre e la possibilità di far dormire i cani in casa senza esporli ad una esagerata pressione parassitaria. Sebbene in virtù delle mutazioni climatiche, oggi dobbiamo mantenere alta la guardia in tutto il territorio italiano verso patologie come la Leishmaniosi Canina, possiamo anche però affermare che per il momento le provincie montane sono a basso rischio. Risulta invece fondamentale, per la salute dei nostri animali domestici, considerare coloro che si spostano per motivi di lavoro e di vacanze in zone endemiche. Le zone endemiche sono ormai ampiamente diffuse sia nel nord Italia che nel centro e nel sud e sarà il medico veterinario a definire il livello di rischio consigliando la soluzione più appropriata.