Intervista all’ex Obmann dei Freiheitlichen che ha appena passato la mano alla Mair. Con qualche inquietudine

Leitner: cari Schützen non marciate

«I monumenti vanno storicizzati, niente fiaccolate». Ulli? Non la sposerei ma pensa come me



BOLZANO. Pius Leitner ha iniziato a far politica tra i sudtirolesi suonando i piatti nella banda di Valles. Poi ha imparato a stare con gli italiani facendo il doganiere a Fortezza. E' partito dal basso. Capendo un paio di cose: che i sudtirolesi allora votavano tutti Svp ma non erano tutti uguali e che gli italiani sembravano tutti di destra ma non avevano problemi a parlare con lui. In quegli anni è nato Pius.

Sarà perchè è così, con una faccia da elfo che non metteva agitazione neppure da comandante degli Schützen, che in tanti si sono chiesti che cosa fosse accaduto ai Freiheitlichen che avevano deciso di passare da Leitner a Ulli Mair. E che c'entrasse lui con lei, pasionaria della destra di valle, occhi gelidi e parole dette di taglio. Una che si era fatta conoscere chiedendo che senso avesse fare un monumento ad una bimba ebrea uccisa dai nazisti e farlo proprio in Alto Adige. Già, che c'entra lei con Ulli? Andiamoci piano: sono vent'anni che lavoriamo insieme. Siamo una coppia affiatata. La sposerebbe? Mai. E allora? Non la sposerei perchè è una caratterialmente molto diversa da me. E' per questo che c'è chi mi chiede: ma il partito andrà più a destra? In realtà su quasi tutto siamo in sintonia. Solo che lei è lei e lo dice a suo modo. Ma alcune cose le ha dette in modo inequivocabile. Se si riferisce alla questione del monumento agli ebrei è vero. Ma non lo direbbe più. Da allora abbiamo fatto molta strada insieme. Non è che diventerete come Südtirol Freiheit? La Mair come la Klotz. No, loro pensano al passato, noi pensiamo al futuro. Io sono di centrodestra, penso liberale. Eva è troppo legata al suo nome, a suo padre e alla sua storia. Vede un Alto Adige che si volta indietro. Ulli ha imparato la politica in questi anni. Non ci saranno svolte.

E allora, perchè ha lasciato la guida del partito? Perchè lo faccio da vent'anni. Vent'anni sono una generazione. E poi, come dire, spazio alle donne. E spazio agli Schützen? Lei, quando era comandante, li ha fatti scendere in piazza contro i monumenti. Erano tanti anni fa e in quel caso era giusto. E adesso? Hanno già deciso di marciare a Bolzano contro il bassorilievo del duce che non si muove e di farlo a pochi giorni dal raduno degli Alpini. Adesso io non lo farei. Non ha più senso. Ci sono stati molti passi avanti. Si è deciso di storicizzare i monumenti. Però io dico, storicizziamoli sul serio. Alcuni italiani mi hanno detto: dovete vergognarvi per come avete ridotto quello della vittoria. Io dico: chi si deve vergognare è chi li ha costruiti per umiliare i sudtirolesi. E allora è importante non farci più cerimonie. Raccontiamoli per cosa sono stati. E allora è inutile marciare ancora con le fiaccole. Anche lei è cambiato in questi anni o lo abbiamo fatto un po' tutti?

Quasi tutti. Gli italiani pensano sempre a noi ma dovrebbero riflettere. Solo dieci anni fa mi ricordo manifestazioni delle classi della maturità, tanti liceali italiani che protestavano contro la proporz e il tedesco agli esami. Naturalmente c'era anche Holzmann. Ecco, pensiamo a quanta strada hanno fatto anche gli altoatesini nell'accettare quello che prima sembrava inaccettabile. Ma se hanno accettato l'autonomia allora ha avuto ragione la Svp. La Svp ha avuto un ruolo storico indubitabile. Peccato che l'autonomia ora non sia quella per cui tutti noi abbiamo combattuto. La Svp non è più quella di Magnago. Sta ancora in piedi perchè c'è il voto di scambio. Mi iscrivo perchè mi arriverà il contributo. Ma se i soldi calano vedrà che caleranno anche i voti. Non è più il partito della gente ma del potere per il potere. Ma a voi l'autonomia non basta. E' vero. Dobbiamo avanzare. Ma non basta neppure alla Svp come dice Widmann. Noi siamo per lo stato libero nel senso che vogliamo che le competenze stiano tutte qui. Tedeschi e italiani che si autogovernano con vantaggi reciproci. Ma gli italiani hanno paura di finire peggio. Non con noi. Noi siamo per la democrzia dal basso e per fare cose concrete, senza ideologia. No, la gente avrebbe paura di un Freistaat gestito dalla Svp. Ma se lo immagina la Svp che ha in mano la polizia, le tasse e tutto il resto?

Sarebbe un vero regime, non mollerebbero niente. Ma che ci azzecca lo stato libero con l'Europa unita? L'Europa deve nascere dal piccolo non dal grande. Con l'autogoverno. E infatti alle elezioni europee non va a votare nessuno. Chi ci ha mai chiesto se vogliamo la Ue? Sembra peggio di Bossi. Io sto in mezzo alla gente. E la gente vuole decidere, non farsi commissariare dalla Ue. Ma i sudtirolesi si autogovernano. Decidono poco. Decide solo la Svp. E poi decide Monti. Che infatti è stato imposto dall'Europa. E adesso nei Freiheitlichen decide Ulli. Lei era troppo morbido? E' quello che mi dicono. Ma in realtà ho deciso io che era arrivato il momento. Auguri.













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