Licei, auto ibride e moto «gettonate» all’orale

I ragazzi del «Torricelli» e del «Pascoli» hanno puntato sulle loro passioni Nelle tesine anche l’auspicio di un futuro libero dall’inquinamento e dal petrolio


di Alan Conti


BOLZANO. I giovani guardano al futuro e se lo immaginano con una mobilità verde, elettrica e non rumorosa. Senza rinunciare alle motociclette, però. Curiosare tra gli interessi degli studenti che si apprestano ad affrontare le commissioni per l’esame di Maturità è anche aprire uno scorcio sulle loro passioni. Interessanti, in quest’ottica, le scelte fatte dai ragazzi del liceo scientifico “Torricelli” e del liceo pedagogico artistico “Pascoli”.

«Ho approfondito il tema delle auto elettriche, è andata bene - dice Daniel Mulachiè dello scientifico - perché ho subito scacciato l’ansia. L’indipendenza dal petrolio è un aspetto molto importante per il futuro, soprattutto per sottrarsi agli sbalzi dei prezzi. Io sono molto ottimista per la mobilità elettrica. Qui in Alto Adige abbiamo fonti rinnovabili e centrali idroelettriche e potremmo davvero puntare a un inquinamento nullo. Per le materie umanistiche ho approfondito l’andamento storico del petrolio». Ancora più scientifica la scelta di Marco Mezzanato: «Sono contento e soddisfatto. Pensavo fosse peggio l’orale, ma alla fine non ci si rende nemmeno tanto conto del tempo che passa. Io ho avuto un’interrogazione di 45 minuti e ho parlato del bosone di Higgs, un argomento prettamente fisico. Si tratta, sostanzialmente, di una particella in grado di conferire la massa a tutto il resto della materia. Il prossimo anno mi sono già iscritto alla Facoltà di Ingegneria Meccanica a Bolzano».

Un esame “in sella alla moto” è quello svolto da Manuel Angerer al liceo Pascoli. «Sì, ho scelto la motocicletta come argomento. Ho approfondito la sua rappresentazione nella storia dove spesso è stato simbolo di valori importanti. È stata oggetto di culto e soggetto importante nel futurismo. Un concentrato di libertà». Passione in primo piano, infine, anche per Andrea Bedin. «Nella tesina ho portato il confronto tra immagine e reale nella fotografia. Prima erano i pittori a rappresentare la realtà con il filtro della soggettività. L’invenzione della fotografia ha sovvertito questa concezione. Io sono molto appassionato perché quando mi esprimo con le fotografie riesco a tirare fuori quello che non riesco a dire con le parole. Cerco di farne un lavoro e il prossimo anno andrò all’Accademia delle Belle Arti di Venezia». Perché la Maturità, alla fine, è anche un’opportunità.

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