Lista senza simboli, l’economia preme

Piace l’idea di una civica aperta agli italiani. L’ipotesi opposta: schieramento unico sudtirolese. Steger: ci saranno sorprese


di Francesca Gonzato


BOLZANO. Grande la confusione sotto il cielo della Svp di Bolzano. La conferma all’unanimità dell’Obmann Dieter Steger non racconta il fermento di idee contrapposte ospitate nella Stella alpina a proposito delle strategie da adottare per le prossime elezioni comunali. E infatti lo stesso Steger promette: «Ci saranno sorprese, è sicuro». E non è detto che saranno le sorprese immaginate dall’Obmann cittadino.

Archiviata la stagione Spagnolli, è probabile che la Svp correrà blockfrei al primo turno. «Senza Spagnolli, andrà tutto ridiscusso», conferma l’Obman Philipp Achammer. Un problema e una sfida in più per la Svp, che dovrà trovare un candidato (candidata) sindaco. E se la Svp non sarà blockfrei, servirà comunque una personalità di spicco per il ruolo di vicesindaco.

Klaus Ladinser non sarà più della partita. «Io ho chiuso», ha annunciato l’ex vicesindaco lasciando il Comune. Allo stesso tempo nel mondo della Svp viene ritenuto improbabile un rientro di Elmar Pichler Rolle, il cui nome è circolato nei giorni scorsi. Potrebbe tornare l’ipotesi dello stesso Steger. Se ne parlò prima delle ultime comunali. La Svp per risalire la china dovrà puntare su un visibile rinnovamento di persone e non solo. Ancora una volta la conferma arriva da Steger: «Dovremo discutere di persone e di metodo. Altro in questa fase non dirò». Se Steger parla di «metodo», altri nella Svp immaginano rivoluzioni ancora più forti, che si chiamano «lista civica». Di diverse tipologie. Le grandi manovre sono all’inizio.

Le tentazioni «civiche». Nei giorni scorsi l’ex Obmann Siegfried Brugger è uscito allo scoperto, sparando a zero sulla gestione Steger, invocando un rinnovamento drastico nelle candidature e una Svp molto più aperta di oggi. «Altrimenti», avverte Brugger, anche a Bolzano sorgerà una Bürgerliste concorrente alla Svp. In realtà sta circolando una ipotesi ancora più rivoluzionaria. Accantonare il simbolo della Svp e lanciare alle elezioni una lista civica, sostenuta dal partito, di impronta moderata, più spostata sull’economia che sul mondo sociale. E, soprattutto, aperta a esponenti del mondo italiano. Troppo estrema? Questa è la base di lavoro discussa in più incontri ristretti.

Al polo opposto si colloca una diversa ipotesi «civica», accarezzata in altri ambienti della Svp. Qui si parla di una lista «etnica» a disposizione di gran parte dell’elettorato di lingua tedesca del capoluogo. Anche in questo caso potrebbe saltare il simbolo della Svp, a favore di un logo nuovo o della «piccola stella alpina» utilizzata spesso in periferia per liste composite. Chi sponsorizza questa formula punta a garantire un forte gruppo di eletti. Il rischio? Che l’esperimento si collochi troppo a destra per gli standard accettabili nella Stella alpina, considerato che gli interlocutori soprattutto là andrebbero cercati (Stf e Freiheitlichen).

La linea di Steger. Alle critiche Steger risponde assicurando che la lista Svp non sarà la fotocopia dello scorso maggio: «È evidente che servirà un rinnovamento delle persone e avremo bisogno di un capolista/candidato sindaco molto credibile. Non vinci più grazie al simbolo. Le elezioni vengono decise dalle persone che metti in campo e dall’idea di città».

La sfida di Widmann. Come bolzanino, il presidente del consiglio provinciale Thomas Widmann è una delle voci critiche sull’attuale gestione della Svp. «Bolzano merita di diventare la vera capitale provinciale. Non ci siamo ancora riusciti, anche a causa della instabilità del governo comunale. Alle elezioni ci servirà un ricambio vistoso nella squadra, con il giusto mix di novità ed esperienza», così Widmann.

I paletti di Renzler. Bolzanino è anche Helmuth Renzler, leader dell’ala sociale. Per quanto li riguarda, annuncia, gli Arbeitnehmer non daranno il via libera a esperimenti ritenuti inaccettabili: «Lo ribadiamo: no ad alleanze con la Lega e il centrodestra». E le civiche? «Bisogna vedere chi c’è dentro...». Un messaggio anche a Brugger, da Renzler: «La vecchia guardia dovrebbe lasciare lavorare i nuovi, evitando di creare problemi».

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