Lista unica del centrodestra Arriva il «sì» di Berlusconi

Lillo (Forza Italia): «Il presidente ci ha chiesto di andare alle comunali il più uniti possibile» D’accordo Urzì (Alto Adige nel cuore) e Unitalia, Fratelli d’Italia di smarca e Ncd temporeggia


di Francesca Gonzato


BOLZANO. Una lista unica del centrodestra alle elezioni comunali di Bolzano sta diventando una ipotesi più che concreta. «Proviamo a dare a Bolzano una alternativa a Spagnolli» è il motto di chi ci sta provando. Nei giorni scorsi è arrivato il viatico decisivo, il via libera di Silvio Berlusconi a liste uniche alle prossime elezioni comunali. Forza Italia non darà ai coordinatori regionali il diktat di liste vincolate al simbolo. «È questa la linea del presidente Berlusconi per i Comuni piccoli: ricostruire il centrodestra. In Alto Adige questo significherà che proveremo a proporre liste uniche in Comuni come Laives, Ora e Bronzolo e sicuramente anche a Bolzano», racconta Enrico Lillo, coordinatore regionale di Forza Italia. Martedì è saltata la riunione organizzata tra i partiti di centrodestra. È stata rinviata al 7 ottobre, ma telefonate e dialoghi proseguono, soprattutto tra chi si incontra in consiglio comunale. La lista unica di centrodestra è sostenuta da Alessandro Urzì (Alto Adige nel cuore), che l’ha ribadito nella intervista di ieri al nostro giornale, mettendo sul piatto le buone chance di una alleanza anti-Spagnolli. Luigi Schiatti di Unitalia è stato tra i primi sostenitori della lista unica. «Il clima è cambiato rispetto al passato», commenta Schiatti, «Non ho mai visto tante persone disponibili a rinunciare al solito armamentario di veti incrociati, o almeno a provarci. Una lista unica renderebbe più facile la scelta del candidato sindaco. Diverse persone interessanti potrebbero starci, a queste condizioni. Speriamo che qualcuno non faccia il gioco di Spagnolli, moltiplicando i candidati e dando un vantaggio al sindaco uscente. A breve vedremo quali risultati ha portato la campagna acquisti...». Idee diverse sul candidato sindaco. Secondo Lillo «dovrà essere brillante, bilingue, espressione del mondo dell’impresa». Schiatti non è convinto: «Non per forza dobbiamo fare appello alla cosiddetta società civile. C’è un discreto fermento anche tra chi ha esperienza». Fratelli d’Italia e Nuovo centrodestra si smarcano dal coro. Alberto Sigismondi (FdI) dopo il primo incontro aveva posto il problema di Michaela Biancofiore («Lillo parla, ma poi verrà smentito dalla deputata»). Adesso il problema diventa Urzì che, secondo Sigismondi, «vende come possibile una operazione tutta da costruire, almeno per quanto ci riguarda. Ci sono ferite del passato da sanare, anche nei suoi confronti. Con le belle parole si rischia di prendere in giro la comunità italiana». Così non si fa il gioco di Spagnolli? «Preferiamo andare da soli, piuttosto che impegnarci in operazioni tortuose», risponde Sigismondi. Prende tempo Giuseppe Bellomo (Nuovo Centrodestra): «Stiamo esaminando varie opzioni». Appoggio del Ncd a Spagnolli? Se n’è parlato nelle scorse settimane.

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