BOLZANO. Si sono avvicinati e l’hanno abbracciato, come se lo conoscessero da sempre. In realtà, era tutta una messa in scena per sfilargli il portafoglio dalle tasche. La vittima è un bolzanino di 69 anni. I fatti sono avvenuti lunedì sera, mentre percorreva via Garibaldi.

Una volta arrivato a casa, però, il pensionato ha notato che il suo portafoglio era sparito e ha capito. Si è presentato in questura e ha denunciato l'accaduto. Ha detto di essere stato avvicinato da tre uomini, che parlavano un buon italiano ma con un accento dell'Est. Ai poliziotti ha spiegato di essere stato fermato all’improvviso dai tre uomini che lo hanno abbracciato, gli hanno dato pacche sulle spalle, dicendogli: «Come stai? Fatti salutare. Ma come? Non ti ricordi di noi. Ma se abbiamo bevuto insieme una birra l’altra sera. Dai, non è possibile che tu non ci riconosca. Non sei tu quello del bar? Ti abbiamo persino offerto da bere».

E nel frattempo, sfruttando quella frazione di secondo di smarrimento, i tre hanno continuato ad abbracciarlo uno alla volta. Il bolzanino era molto sorpreso. Per qualche istante ha pensato: «Forse li conosco. Forse non mi ricordo io». Ma poi ha risposto: «No, vi state confondendo. Avete sbagliato persona. Io non vado nei bar, veramente». Ma questo i tre ladruncoli già lo sapevano.

Gli hanno chiesto “scusa” e si sono allontanati dicendogli: «Pensavamo fosse un nostro amico. Gli assomiglia tanto». Un “trucchetto” che ha dato i suoi frutti. I malviventi sanno chi scegliere e come comportarsi. Tutto questo per rubare un portafoglio che conteneva trecento euro in contanti e tutti i documenti del pensionato. Ora gli agenti stanno cercando di identificare gli autori del furto. Un furto brutto, ai danni di chi è più debole.

(s.p.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA