Lo sgomento di Laives per la tragedia di “Pino” 

Grande cordoglio in città e anche a Bolzano per la morte di Giuseppe Pagliuso Salito in Alto Adige per cercare un futuro migliore e vittima di un destino crudele 



BOLZANO. Una comunità in lutto. Una comunità sgomenta. La morte di Giuseppe Pagliuso ha scosso nel profondo non solo Laives, dove il trentunenne artigiano viveva da un anno, ma anche Bolzano, dove il giovane calabrese s’era già fatto apprezzare per le sue dote umane e professionali. Una tragedia che ha scosso tutti, anche se Giuseppe, la moglie Stefania e i loro due bimbi sono una famiglia “nuova” nella comunità di Laives. E forse anche proprio per questo, la tragica fine del giovane ha lasciato tutti senza parole. Sì, perché Giuseppe, che nel carattere portava il sole del sud, un anno fa aveva fatto una scelta difficile: lasciare la sua terra, la sua Lamezia Terme e tanti dei suoi affetti per salire al nord, alla ricerca di un lavoro che gli consentisse di garantire un futuro migliore alla moglie e soprattutto ai loro bimbi. Aveva scelto Laives, dove da anni vive sua sorella Maria. Era stata una scommessa. Da una parte la nostalgia di casa, le innegabile difficoltà legate al distacco dalla splendida Calabria, dall’altra la voglia di rimboccarsi le maniche, di ricominciare un cammino di vita, di prendere in mano il proprio destino. Una scommessa che Pino e Stefania avevano affrontato con quel coraggio e quella “capa tosta” che certo non fanno difetto alla gente calabra. Tutto sembrava andare bene. Fino a sabato sera, quando proprio quel destino che Giuseppe voleva migliorare, ha mostrato il suo volto più crudele. La rovinosa caduta in moto a San Giacomo, un’agonia di due giorni, la morte. Tutto finito. In un attimo. Anzi no. Perché, nonostante il dolore indicibile e straziante, i familiari di Giuseppe hanno voluto rispettare le sue volontà e deciso di donare i suoi organi per regalare un futuro migliore, una nuova vita ad altre persone. Alla fine, quindi, anche se nella maniera più terribile, la generosità di Giuseppe ha avuto la meglio sulla morte. E i suoi bimbi potranno andare per sempre orgogliosi del loro papà.













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