Dopo quasi due mesi si terrà il funerale del noto architetto bolzanino

Lorenzi verrà seppellito a Sirmione

La moglie dà l'ok: ho aspettato perchè volevo tumularlo in Norvegia


Mario Bertoldi


BOLZANO. La salma dell'architetto Gianni Lorenzi, che da 52 giorni attende una degna sepoltura, sarà inumata nel cimitero di Sirmione ove il noto professionista per anni ha trascorso dei periodi di ferie con la moglie Rita Chiriva Internati. Proprio nel pomeriggio di ieri l'autorizzazione alla sepoltura è stata comunicata all'avvocato Nicola Nettis, legale della donna.

La salma, dunque, non sarà cremata in quanto la moglie ritiene che mai il marito avesse espresso questa volontà. Esattamente il contrario di quanto sostengono l'ultima compagna (nonchè badante) del professionista, la cognata ed il nipote (unici due parenti in vita) e due amici, il consigliere provinciale Donato Seppi ed il direttore dell'Hotel Città Matteo Natidio. S

Sono i cinque firmatari della lettera inviata al sindaco di Bolzano Luigi Spagnolli con l'appello a rispettare le ultime volontà dell'architetto, il quale però non ha lasciato alcuna disposizione scritta. Tutti e cinque sostengono che, in momenti diversi, il professionista (colpito da una gravissima malattia) avesse confidato loro di voler essere cremato per poter riposare accanto alla madre. La moglie Rita (che dal 2006 viveva separata) sostiene invece che mai il marito, per tutti i 30 anni della convivenza, gli aveva espresso una simile volontà. Di qui la decisione della donna (cui spetta l'ultima parola) di evitare la cremazione.

La salma dell'architetto, però, è ancora nei frigoriferi dell'obitorio in attesa di sepoltura. Il ritardo, che ha raggiunto i 52 giorni, non sarebbe però dovuto ad alcuna ipotesi di ripicca da parte della moglie (che contestò al marito al momento della separazione di non averle riconosciuto il diritto ad un sostentamento economico adeguato a fronte di una vita di lavoro in comune) ma unicamente a problemi burocratici. La signora Rita, infatti, avrebbe tentato di ottenere l'autorizzazione a trasportare la salma in Norvegia (nella zona di Hammerfest) dove la coppia era solita trascorrere periodi di ferie per la pesca del salmone.

L'architetto Lorenzi sarebbe stato affascinato dal paesaggio e all'epoca aveva espresso la volontà di essere sepolto proprio in quella zona. I problemi burocratici e le difficoltà di ottenere l'autorizzazione da parte delle autorità norvegesi avrebbero fatto ripiegare su Sirmione. Nel frattempo gli avvocati della signora Rita sono riusciti a bloccare un preliminare di vendita di tre immobili dell'architetto (tra cui la sua abitazione di via Museo 20) ad una società anonima panamense (con la procura della badante e ultima convivente). Sulla vicenda sono stati presentati esposti alla Guardia di Finanza e alla Procura della Repubblica.













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