Lorenzini: «Daspo inutile Città sicura, solo se solidale»

Bolzano. Sarà operativo fra una decina di giorni il daspo urbano approvato, nell’ultima seduta, dal consiglio comunale. la delibera dà potere al sindaco di firmare decreti di allontanamento di...



Bolzano. Sarà operativo fra una decina di giorni il daspo urbano approvato, nell’ultima seduta, dal consiglio comunale. la delibera dà potere al sindaco di firmare decreti di allontanamento di soggetti che tengano comportamenti contrari al decoro o che arrechino disturbo alle persone. non verrà applicato in tutta la città, ma solo in determinate zone indicate nella delibera: piazza e viale stazione, parco della stazione, via renon, via garibaldi, via alto adige, via perathoner, piazza verdi, via e parco dei cappuccini, piazza della vittoria e parco del monumento alla vittoria, passaggio nazim hikmet. l’allontanamento forzato è esteso anche a tutti i mercati rionali - piazza matteotti, piazzetta bersaglio, via aslago, via rovigo, via orazio, via cesare battisti, via virgilio, via longon, via amba alagi, piazza don bosco e via piacenza - in quanto è stato accolto l’emendamento dei consiglieri di alto adige nel cuore gabriele giovannetti, marco galateo, alessandro forest. oltre che a via rasmo, nel quartiere casanova, come previsto dall’emendamento del consigliere leghista luigi nevola.

Contrari al daspo i verdi: maria laura lorenzini, chiara rabini , tobias planer hanno votato no; astenuto norbert lantschner. prima del voto l’assessora lorenzini ha spiegato il perché di un no - che il sindaco renzo caramaschi ha cercato fino all’ultimo di evitare - spaziando dall’urbanistica al sociale.

«riducendo il livello di ospitalità si rende meno sicura la città e si tende a svuotarla delle sue caratteristiche di pluralità, apertura, accessibilità e inclusività, producendo contemporaneamente frammentazione, separazione e confini».

Secondo l’assessora - e non è solo lei a pensarla così - il daspo urbano non contribuirà a rendere più sicura la città. anzi.

«perché - ha detto - sicura, per chi la vive, non è una città completamente al riparo da vandalismi, mendicanti, lavavetri o da qualche eccesso di movida. sicura è una città solidale, con azioni solidali».

A chi nelle tre sedute di consiglio ha descritto bolzano come una città invasa dai criminali, l’assessora verde ha risposto così: «a bolzano non abbiamo periferie né quartieri dormitorio. abbiamo quartieri decorosi con alcune problematicità. abbiamo i negozi di vicinato e dobbiamo cercare di tenerceli stretti, perché producono sicurezza nelle vie. abbiamo un livello molto basso di disoccupazione e 30 milioni di turisti che arrivano ogni anno, ma una provincia di 536 mila abitanti non è riuscita ad accogliere dignitosamente 1500 persone, profughi, richiedenti asilo, senzatetto e persone con difficoltà psichiatriche».













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