Lungodegenti, pressing del Comune sulla Provincia 

Il Welfare. Caramaschi: «Da fine luglio sono in attesa di risposte sulla struttura all’ex Mignone» Riunione di Deeg e Bessone. L’assessora: è una vicenda vecchia, non siamo pronti per decidere



Bolzano. Il sindaco ha depositato le richieste sull’area ex Mignone a fine luglio: la Provincia ceda al Comune la proprietà dell’ampia superficie verde inutilizzata. L’amministrazione comunale preme perché intende realizzarvi un parco, da aggiungere a quello esistente, e soprattutto ha deciso di recuperare l’idea di una struttura per lungodegenti-casa di riposo, utilizzando una parte del terreno. Quell’opera, prevista dalla fine degli anni Novanta, nel 2013 era stata cancellata dalla convenzione che riguardava tutta l’area ex Mignone. Una decisione presa dalla Provincia «unilateralmente», ricordano in Comune.

«Sono andato dall’assessore al Patrimonio Massimo Bessone a fine luglio, siamo a settembre e l’argomento non è stato ancora portato in giunta provinciale. Ho mandato messaggi a Bessone, speriamo che il trasferimento di proprietà dell’area venga sbloccato», incalza Renzo Caramaschi. Il Comune aveva subìto e in qualche modo accettato la decisione di annullare il progetto per un centro lungodegenti all’ex Mignone perché la Provincia aveva spinto sul maxi cantiere Waldner a Ponte Adige e sempre in tema di assistenza agli anziani è arrivato il Grieserhof. Nei mesi scorsi invece, con l’assessore Juri Andriollo, il Comune è tornato sull’ipotesi dell’ex Mignone a causa delle proiezioni sul fabbisogno dei prossimi anni. La struttura per anziani (potrebbe essere una casa di riposo più lungodegenti o solo casa di riposo) costerebbe circa 24 milioni. In base alla legge, la Provincia dovrebbe finanziarla al 60%, il Comune al 40%.

Non è detto che il pressing vada a buon fine. Giovedì su questo argomento si è tenuta una seduta provinciale. C’era l’assessora al sociale Waltraud Deeg, Bessone e i tecnici delle ripartizioni. «È una vicenda talmente complicata, che ho bisogno di capirla meglio, prima di portare una decisione in giunta insieme al collega Bessone», riferisce Waltraud Deeg, «Abbiamo una convenzione modificata, nuove leggi subentrata e una situazione cambiata negli anni». Quindi le conclusioni della assessora: «Non siamo pronti per decidere». Bessone ricorda che la Provincia aveva già effettuato una gara per la progettazione e la direzione dei lavori. <Si può ripartire da lì>, spiega Andriollo.Se Caramaschi incalza la Provincia, «cosa aspettano?», Waltraud Deeg a sua volta lancia un messaggio al Comune. «Bolzano deve recuperare molto terreno sul tema della assistenza degli anziani. Parlo di case di riposo e di accompagnamento all'abitare». Nelle case di riposo di Bolzano sono presenti 793 posti letto, ai quali vanno aggiunti altri 80 in fase di costruzione in via Castel Firmiano, nel complesso della famiglia Waldner. «In base alle proiezioni, per il 2025 si calcola che ne servano 1.264», ricordava Andriollo di recente. E comunque la disponibilità di posti letto già oggi è insufficiente: ci sono 190 persone in lista d’attesa, alle quali vanno aggiunte le 56 ospitate presso strutture di altri quattro Comuni. FR.G.

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