Lupi e orsi, Cai mobilitato «Troppa superficialità» 

L’associazione sta preparando un convegno scientifico sui grandi predatori Sartori confermato presidente: allarme ghiacciai, pressing per regolare le e-bike



BOLZANO. Nella mobilitazione generale su lupi e orsi scende in campo anche il Cai Alto Adige. «Stiamo preparando un importante convegno per il prossimo autunno, in cui inviteremo esperti che ci aiutino a capire il fenomeno e da cui arrivino anche indicazioni su come comportarsi», riferisce il presidente Claudio Sartori, «Si parla molti di lupi e orsi nella nostra provincia. Purtroppo spesso se ne parla con scarsa cognizione di causa». Sartori guiderà il Cai Alto Adige per i prossimi tre anni. È stato confermato dalla assemblea dei delegati insieme a tutto il consiglio uscente, con i vice Pietro De Zolt e Carlo Alberto Zanella, il tesoriere Carlo Buglio, il segretario Cesare Cucinato. Confermati anche i responsabili delle commissioni.

Al Cai Alto Adige appartengono quindici sezioni con 5.804 soci iscritti nel 2017, in calo del 1,09% rispetto all’anno precedente. «Il trend nazionale è invece in crescita del 1,87%, con 316.943 soci», ha riferito Sartori nella sua relazione. I rifugi di proprietà delle sezioni sono sedici. I sentieri di cui il Cai cura la manutenzione misurano oltre 700 chilometri. Alla assemblea hanno partecipato come ospiti il presidente provinciale Arno Kompatscher, il vice Christian Tommasini e il presidente dell’Avs Georg Simeoni. Ospiti e anche partner, visto che Cai, Avs e Provincia siedono nella commissione paritetica che gestisce i rifugi ex Mde, la soluzione trovata dopo anni di discussione su questa delicata tematica. «Si va a gonfie vele, la commissione paritetica funziona perfettamente e i gestori dei rifugi sono soddisfatti, perché hanno capito che la Provincia, diventata proprietaria delle strutture, sta investendo cifre importanti per le ristrutturazioni. Sono stati stanziati 10 milioni di euro», così Sartori. Tra i problemi sollevati durante l’assemblea, l’uso selvaggio delle e-bike sui sentieri. Alberto Ghedina (consigliere centrale) ha ricordato che a breve il Cai centrale presenterà un atto di indirizzo sul tema delle e-bike in montagna. Il Cai ha vissuto mesi di tensioni interne sul tema della toponomastica. Sartori ha lanciato un appello per l’unità: «Dobbiamo promuovere il nostro sodalizio per fare crescere le iscrizioni. Per far ciò però abbiamo bisogno della collaborazione di tutte le sezioni e dobbiamo finalmente capire che il Cai è uno solo, non composto da singole sezioni in contrapposizione». Il Servizio glaciologico del Cai ha effettuato con i propri operatori (15 volontari) molte rilevazioni sui circa 30 ghiacciai monitorati: confermato l’andamento decisamente negativo «riduzione generalizzata delle masse glaciali, un evidente ritiro e frantumazione delle fronti con distacco di placche destinate ad estinguersi, un aumento di zone crepacciate, di detriti, la comparsa di nuove finestre rocciose ed un maggior deflusso di torrenti glaciali».













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