LAIVES. Li chiamano spin doctor, ma con un nome meno esotico si tratta di consulenti di immagine e comunicazione. Spesso sono una delle chiavi per la vittoria in una campagna elettorale e l'affermazione di Christian Bianchi ai danni di Liliana Di Fede è stata collegata da molti a una migliore capacità di porsi. A seguire questo aspetto in queste settimane è stato Max Maglione, titolare dell'agenzia “Max Maglione Marketing&Communication” puntando su una svolta più giovane. «Oltre ai canali tradizionali abbiamo scelto di essere molto presenti sul web e sui social. Chiaro, non basta la visibilità, ma i contenuti sono essenziali altrimenti si rischia di innescare un boomerang». Quali, dunque, questi messaggi? «Tra tutti ne scelgo due. Da una parte la vicenda dei sistemi d'allarme che ha permesso di affrontare con decisione il tema della sicurezza e dall'altra la scelta di girare uno spot all'interno di una scuola. Volevamo far capire che guardiamo al futuro e alla formazione come prima pietra di qualsiasi processo». Il nuovo mondo digitale, però, non soppianta totalmente alcune dinamiche storiche. La foto della cartellonistica, per esempio, non è secondaria. «Certo, sono elementi che vanno valutati con attenzione. Nelle scorse elezioni Bianchi si era presentato con la solita giacca e cravatta. Questa volta abbiamo scelto uno stile sempre elegante, ma più casual. E' un uomo capace di ascoltare la gente e raccogliere indicazioni anche dalla strada: giusto riflettere anche questo». ©RIPRODUZIONE RISERVATA