Magré, Summa 2016 La svolta bio del vino nel segno dei Lageder

Grande successo della rassegna. Produzione rispettosa dell’ambiente, accompagnata dai piatti di Davide Scabin


di Angelo Carrillo


MAGRE’. È una edizione importante quella di Summa 2016 che anche quest’anno il grande produttore di Magré Alois Lageder organizza nelle sue storiche dimore dell’Oltradige. Non solo perché l’evento si conferma uno dei momenti clou del calendario vitivinicolo altoatesino con centinaia di operatori e appassionati e giornalisti provenienti dal tutta Italia e non solo, ma anche perché segna ormai ufficialmente l’ingresso in azienda del figlio Alois Clemens con il tradizionale passaggio generazionale dell’imprenditoria agricola, ma non solo, sudtirolese. «Con Clemens siamo arrivati ad un accordo – spiega il padre Alois – per sua scelta l’ingresso sarà graduale e per ora si occuperà della parte commerciale e amministra e dell’export, mentre io continuerò a seguire gli aspetti produttivi», ma il passaggio ormai è deciso e sicuramente avverrà in modo fluido. Molte sono le somiglianze, infatti tra padre e figlio. E non solo “fisiche”. Anche Clemens Lageder è vegetariano e appassionato dei grandi temi della coltura biologica e, soprattutto Biodinamica di cui la famiglia Lageder è una pioniera in Italia. «Nel 2015 siamo arrivati a una percentuale superiore al 50 percento di uve allevate con le metodologie della Biodinamica o in via di conversione». Un quantità molto importante di cui nel grande Cason Hirschprunn si sente il peso. Qui infatti per tre giorni (la manifestazione per la prima volta si prolungherà fino a domani) i temi dell’agricoltura e della produzione verde sono molto sentiti con numerose cantine e produttori particolarmente attenti all’ambiente e alla salute. Oltre iniziative benefiche e di solidarietà. Vino ma non solo. Anche il cibo con una presenza davvero importante. Davide Scabin, il grande cuoco del ristorante Combal Zero di Rivoli è presente presso lo stand della pasta Felicetti con alcune delle sue celeberrime creazioni golose. Le cantine presenti con nomi davvero illustri sono 68. Un parterre davvero spettacolare tra cui i grandi francesi e molti grandi produttori italiani come Foradori e Antinori. Per la prima volta, inoltre, la kermesse altoatesina, da sempre riservata agli operatori del settore, accoglie anche privati ed appassionati fino ad esaurimento posti, esclusivamente nella giornata di oggi domenica 10 aprile. Vini, cucina e tanti prodotti biologici: La manifestazione è certificata Green Event, ed è scandito da degustazioni di etichette molto importanti – inclusi vini Bio certificati Demeter – verticali e seminari, gastronomia di pregio e visite guidate della cantina e dei vigneti. Tra le degustazioni guidate e verticali esclusive, condotte dagli stessi vignaioli o da esperti del settore e aperte a tutti i visitatori, ecco, per citarne alcune, l’interessante tasting condotto dalla Presidente AIS Alto Adige Christine Mayr, “Vitigni Rari”, e il “Riedel Wine Glass Tasting” – tenuto da Laetizia Riedel e Alois Clemens Lageder - che intende dimostrare agli ospiti come forma e dimensione del calice influiscano, positivamente o negativamente, sulla percezione olfattiva e gusto-olfattiva dei vini degustati. Sono molte le novità, tra cui alcune degustazioni guidate come “I vini Cometa – Impulsi Innovatori della nostra enologia”. Circa trent’anni fa abbiamo iniziato a piantare nei nostri vigneti delle varietà non autoctone, ma tipiche di regioni più meridionali, uve come per esempio Viognier, Petit Manseng, Assyrtico, Roussanne, Marsanne oppure Tannat. Questo ci ha permesso di osservare la reazione di questi vitigni piantati nelle nostre zone e sottoposti ai cambiamenti climatici. Grazie a un affinamento singolo, ora possiamo capirne lo sviluppo fino al prodotto finito nel bicchiere.













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Davide Pasquali

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