Magré, una nuova rotatoria per rendere sicuro l’incrocio

Il dosso rallenta-traffico non è sufficiente. Il sindaco: «In futuro i veicoli saranno costretti a frenare» Illuminazione scarsa. Il Comune rassicura: nel giro di pochi mesi saranno installati i lampioni


di Bruno Tonidandel


Sono rimasti un po’ delusi, il sindaco la signora Theresia Degasperi Gozzi e l’assessore Herbert Bonora del Comune di Magré, per gli appunti rivolti sul nuovo tratto di marciapiede, da alcuni residenti della zona ex caserma dei carabinieri. Qualche giorno fa infatti avevamo rilevato le critiche lanciate su alcuni disservizi in merito alla nuova opera che rappresenta l’ultimo tassello del piano di sicurezza, portato a termine dall’amministrazione comunale di Magré, indirizzato prevalentemente verso gli utenti della strada più deboli, e cioè pedoni, ciclisti, mamme e bambini che devono percorrere un tratto di Provinciale del Vino nei pressi del cimitero del paese. “Ma come – ci ha detto il sindaco – ci facciamo in quattro per rendere meno pericolose le nostre strade e poi arrivano le critiche”. Gli appunti rivolti – a ben guardare – non erano del tutto ingiustificati. Certo, il marciapiede, che collega l’entrata del cimitero al ponte sul rio Favogna, verso Nord, è perfetto e ovviamente rende più sicuro il percorso della strada provinciale. Ma i guai rilevati dai residenti non sono campati in aria. Questo tratto di strada, che riteniamo la più pericolosa di Magré, si poteva rendere più sicura. Per tre cose infatti è serpeggiato il malcontento in zona: manca completamente l’illuminazione pubblica nel tratto di arteria interessata; la strada è priva di strisce pedonali in corrispondenza di due accessi al paese; il dosso che dovrebbe rallentare il traffico è troppo poco accentuato e i guidatori dei veicoli non solo non frenano in corrispondenza delle strisce di colore giallo che avvertono della irregolarità voluta del fondo stradale, ma neppure se ne accorgono e tirano diritto mantenendo la velocità, che quasi sempre è elevata per questo tratto di strada. “In merito all’assenza di lampioni pubblici – ci ha detto il sindaco - è verissimo. Ma è solo questione di poco tempo. Non dovrebbe passare neppure qualche mese e la zona sarà illuminata, anche perché il lavoro di installazione dei punti luce è agevolato dal fatto che esistono già gli allacciamenti previsti durante i lavori del marciapiede”. I passaggi pedonali. Il tratto di strada provinciale è dotato di due accessi: uno verso il gruppo di case Ipes ed altre abitazioni private; un altro verso la stradina, con fondo sterrato, che conduce, verso il paese, al polo scolastico, al centro culturale ”Karl Anrather” e alle abitazioni date in affitto a coppie di anziani. Sindaco ed assessore hanno ammesso che le strisce pedonali potrebbero essere utili ai fini della sicurezza per l’attraversamento dell’arteria, ma, essendo la Strada del Vino di competenza della Provincia, si dovrà ottenere l’autorizzazione di Bolzano. E veniamo al dosso voluto dall’amministrazione comunale di Magré con lo scopo di “frenare” l’impeto velocistico di automobilisti, camionisti e motociclisti, dosso che ora è completamente inefficace perché è tropo poco accentuato. Anche questo accorgimento per cercare di ridurre la velocità è di competenza della Provincia. Ci è parso di capire dal sindaco Degasperi Gozzi che il problema si dovrebbe risolvere con la realizzazione della rotatoria in programma poche decine di metri più a sud del dosso, in prossimità dell’incrocio dove ora è in funzione un impianto semaforico. Gli utenti motorizzati della Strada del Vino dovranno necessariamente rallentare se vorranno superare incolumi la nuova rotonda. Opera questa, che caratterizzerà gli ultimi mesi della legislatura prima delle elezioni comunali.

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