Maia, si fa avanti il “gruppo meranese”

Pronti ad afferrare le redini dell’ippodromo alcuni cittadini appassionati, coordinati dall’imprenditore Gianni Martone



MERANO. Si affaccia una nuova compagine pronta a entrare nella cabina di regia dell'ippodromo. Dopo le offerte dell'allenatore Paolo Favero e quella della società meranese Pragma (appoggiata da Alfea Pisa e Hippoweb Roma), con la manifestazione di preferenza per la seconda opzione espressa dal liquidatore Patrick Palladino e dall'assemblea dei soci della Merano Maia, un “movimento popolare” si è rapidamente trasformato in gruppo di lavoro con l'intenzione di presentare una terza proposta per assumere la gestione dell'impianto. Portavoce del gruppo è Gianni Martone, imprenditore nel settore dell'abbigliamento molto noto in città e grande appassionato di ippica, nonché titolare di una scuderia i cui colori hanno vinto corse di gruppo 1 (il massimo livello) e già ospite nei salotti più gloriosi del turf internazionale, da Ascot a Longchamp a Hong Kong. Martone ha già raccolto intorno a sé una nutrita schiera di sostenitori disponibile a spendersi in prima persona e a finanziare il progetto.

Passione in pista. «Siamo un gruppo di appassionati – spiega Martone – che segue con apprensione gli sviluppi su Maia. Valutando assieme la situazione sono emerse diverse perplessità sulla piega che sta prendendo la vicenda. E abbiamo deciso di fare un passo avanti». I tempi sono stretti, le festività rallentano gli ingranaggi «ma in breve – continua Martone – è stata creata una compagine importante».

Attorno alla sua iniziativa Martone ha coagulato conoscitori dell'ambiente accomunati dalla passione, dalla preoccupazione sul destino dell'ippodromo e dalla volontà di impegnarsi per esso. «A titolo gratuito – sottolinea Martone – perché la società che abbiamo in mente non ha alcun fine se non quello di difendere e possibilmente potenziare il patrimonio delle corse di cavalli a Merano». Tra le molle che hanno spinto al passo in avanti c'è soprattutto il timore di una riduzione delle giornate di corse, proprio nel momento in cui a Roma l'Assi avrebbe dato disponibilità ad aumentarle concedendo un'apertura di credito al settore dell'ostacolismo.

La compagine. Al progetto hanno già dato disponibilità Mario Pirone (il titolare della Piroche e proprietario di cavalli), Marco Bozza (gestore del Römer, gentleman e personaggio largamente stimato nella galassia ippica, anche come istruttore della scuola fantini) e altri nomi di appassionati/intenditori come quelli di Rolando Facchini, Markus Covi, Alex Brunner, Giuseppe De Moliner. L'ippica agli ippici. «Dell'iniziativa ne ho già parlato con il liquidatore – specifica Martone – che naturalmente intanto prosegue lungo la sua strada e dunque nelle trattative con Pragma e soci. Noi presenteremo la nostra proposta a metà gennaio».

Insomma si sta concretizzando un'alternativa a una strada non ancora del tutto segnata. Fra il resto il Comune ad oggi non ha ancora espresso la sua posizione.

Il nuovo progetto prenderebbe la forma di un azionariato popolare nel quale convogliare le forze di tutti gli ippici e di tutti quei meranesi che hanno a cuore l'ippodromo. Per ciascuna quota verrebbero richiesti 1.200 euro con un tetto massimo di dieci lotti per evitare monopolizzazioni. Gli aspetti tecnici sono allo studio, di certo c'è che al centro di tutto rimarrebbe il cavallo. «Chiunque è interessato a partecipare . puntualizza Martone - può farsi avanti, basta che contatti una delle persone sopra citate». Altro aspetto al centro dell’attenzione è quello del personale attualmente a casa. Nell’eventualità di una gestione da parte del nascente gruppo, lo stesso sarebbe disponibile a a valutare con attenzione le singole posizioni dei dipendenti con l’intenzione di reintegrare il maggior numero possibile di lavoratori.

Sabbie mobili. «La situazione a livello nazionale è incerta, mettersi in gioco è una scommessa. Ma noi siamo mossi da profonda convinzione ed entusiasmo», aggiunge Martone. Ci si muove sulle sabbie mobili di un quadro frammentato e di difficile lettura, lo stesso che ha fatto da terreno al tragitto dell'ultima versione della Merano Maia, per le quali l'imprenditore spende alcune parole: «È ingiusto colpevolizzare la precedente società di gestione. Per le circostanze nelle quali si sono trovati a operare, con tagli draconiani agli ippodromi decisi da Roma, hanno dato il massimo. L’amministratore delegato Massimiliano Sturaro ha agito con un’attenta politica di contenimento dei costi. E Henri Chenot è una figura alla quale Merano deve essere riconoscente per il prestigio dato alla città a livello internazionale. Dico di più: saremmo felici se aderisse al nostro progetto».

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