BOLZANO. Il 24 luglio scorso un migliaio di persone si erano assiepate in piazza Walther per protestare contro il green pass e ascoltare l’avvocatessa Renate Holzeisen, che difende medici e infermieri no-vax.

Nelle settimane successive, ad alcuni dei partecipanti a quella manifestazione è stato recapitato un «verbale di accertamento, contestazione e notificazione» con cui la questura di Bolzano li informava che, per avere violato le misure di contenimento dell’epidemia Covid-19 disposte dalla legge Provinciale numero 4 dell’8 maggio del 2020, veniva loro contestata una sanzione di 400 euro.

Secondo la questura, molti dei partecipanti «non osservavano le misure riguardanti il distanziamento sociale e l’utilizzo delle protezioni per vie aeree. Le riprese video-fotografiche, eseguite dal personale del locale gabinetto di polizia scientifica presente sul posto, venivano successivamente esaminate in ufficio dai verbalizzanti ai quali venivano fornite anche indicazioni circa i possibili nominativi dei trasgressori. Acquisita la carta d’identità degli stessi e confrontando la fotografia di tale documento di riconoscimento con le suddette immagini, veniva individuato tra i partecipanti chi non ottemperava alle disposizioni provinciali sopra richiamate.

Numerose le persone e gli esponenti politici che quel giorno erano in piazza, cui è arrivata la notifica.

Tra loro anche Maurizio Puglisi Ghizzi, ex consigliere comunale di CasaPound, che ha subito provveduto a presentare ricorso contro il provvedimento.

«Quel giorno ero in piazza – spiega Puglisi Ghizzi – perché, anche se sono un vaccinato della prima ora, sono contrario al green pass. Ho anche salutato i rappresentanti della polizia che erano presenti e scambiato qualche battuta con loro. Qualche giorno dopo il ricorso, ho anche inviato in Provincia e in Questura delle foto con il presidente Kompatscher che, in occasione di manifestazioni, era senza mascherina e non manteneva il distanziamento. Fino ad ora, non ho notizie né del ricorso né dell’esposto».