Maratona dles Dolomites, la grande festa su due ruote

L'edizione 25 della Maratona, baciata da sole e caldo, ha vinto arrivare al traguardo 8.948 degli oltre 9.400 concorrenti



CORVARA. Trevigiano, ventiseienne, maestro di snowboard e laureato in legge. E' l'identikit di Giuseppe Sorrenti Mazzocchi del Team X-Bionic che ieri, alla sua seconda partecipazione, ha firmato per distacco la 25ªedizione della Maratona dles Dolomites, percorrendo i 138 chilometri per 4.190 metri di dislivello, in 4 ore 33'e 55" e infliggendo 5'e 23" di distacco al francese Michel Snel e 8'20" al toscano di Castiglione de' Pepoli Luigi Salimbeni.

Vittoria solitaria anche nel percorso maratona femminile, con la belga Edith van Den Brande che ha chiuso in 5 ore, 8' e 21" relegando al secondo posto, a 7' di distacco, la quattro volte vincitrice della Maratona dles Dolomites Barbara Lancioni ed infliggendo addirittura 33'e 9" alla forlivese Monica Bandini, terza classificata. Il percorso medio è stato invece appannaggio del toscano Marco Madrigali, che ha chiuso i 106 chilometri per 3.090 metri di dislivello in 3 ore, 31' e 46" davanti ad Alessio Pareschi ed al bolzanino Andrea Masiero, raggiunto e superato sulle rampe finali del Falzarego. Doppietta altoatesina invece fra le ragazze del medio, con la brissinese Sabine Gandini dell'Arcobaleno Carraro che ha concluso la sua fatica in 4 ore, 2' e 23" davanti alla meranese Astrid Schartmüller che migliora di una posizione la sua classifica dell'anno scorso ed a Claudia Gentili vincitrice sullo stesso tracciato nel 2010.

Olimpico invece il podio del "classico" percorso del Sella Ronda, 55 km per 1.780 metri di dislivello, che ha visto il successo dell'oro olimpico di Torino 2006 Pietro Piller Cottrer che si è imposto a Matteo Gismondi di Predazzo ed al parmense Davide Ferrari. Fra le ragazze successo per l'aretina Michela Gorini, che ha chiuso in 2 ore, 21' e 47" davanti alla marchigiana Donatella Giudici ed all'ex fondista e biathleta di Dobbiaco Saskia Santer, oggi apprezzata ufficiale di gara.

L'edizione 25 della Maratona, baciata da sole e caldo, ha vinto arrivare al traguardo 8.948 degli oltre 9.400 concorrenti. La temperatura era accettabile già al mattino. Tutti i concorrenti indossavano i manicotti ma al via Mauro Corona s'è presentato con il gilè della Maratona e senza maglietta. Nel suo stile. Poi s'è scoperto perchè. Ha fatto, nella prima griglia del gruppo, soltanto i chilometri che separano La Villa da Corvara. Ma non ha perso l'occasione per elogiare la granfondo: «È bellissima perchè è pulita e rispettosa dello splendido ambiente dolomitico. Credo sia significativa, in questo contesto, la decisione del comitato organizzatore di squalificare, un paio di anni fa, un concorrente che aveva gettato per strada un piccolo rifiuto. Quel concorrente poteva anche vincere. Ritengo che sia proprio questo il significato della corsa: un esempio concreto di pulizia e quindi di rispetto sull'ambiente».

A fianco di Corona è partito anche il giornalista Corrado Augias. Su una bici elettrica. «Anche questo - ha detto - è un omaggio doveroso all'ambiente». Augias si è fermato a Corvara ed ha applaudito al passaggio del serpentone di ciclisti fra i quali c'era anche Paolo Bettini, commissario tecnico della nazionale azzurra di ciclismo: «Ogni anno la Maratona dles Dolomites riesce ad essere sempre più bella. Il merito va anche al comitato organizzatore. Questo è il ciclismo pulito, questo è il ciclismo che mi piace».

Fra i big in gara anche Gianfranco Comanducci vice direttore generale della Rai: «È un'esperienza che non ha confronti con tante altre che ho vissuto finora. Unica come le montagne che l'hanno ispirata. È generosa ed altruista come chi l'ha ideata e che oggi, a distanza di 25 anni, si merita tutto il nostro plauso per quello che è riuscito a fare e che poi altri, con altrettanto entusiasmo, sono riusciti a sviluppare».

Ha gareggiato anche Alberto Sorbini, presidente e ed amministratore delegato della Enervit. Per lui è l'ennesimo ritorno in Alta Badia dove ha sponsorizzato una quindicina di Maratona e ne ha corse tre. L'ultima è stata quella di ieri assieme ad un nutrito gruppo di dirigenti dell'azienda: «Questa manifestazione ha un fascino del tutto particolare che non ha eguali almeno nel mondo dei ciclismo. Ho già detto che per prestigio assomiglia alla Maratona di New York e alla Vasaloppet. «Qui, a dare un tocco in più, ci sono le Dolomiti ed i mitici passi che hanno contribuito a scrivere la storia del ciclismo. Ho sempre fatto il podista ma quando ho scelto di salire sulla bicicletta in Alta Badia sono sempre tornato e molto volentieri. La Maratona ti aiuta a capire i tuoi limiti ma è anche l'occasione per stare assieme, faticando molto, per conoscersi meglio. Se poi, come oggi, ti dà una mano anche il sole, allora il quadro è perfetto. Tanti auguri alla Maratona per i suoi venticinque anni anni. Io ritengo che si possa fare un augurio che è poi un sogno: che di edizioni di questa grande corsa ve ne siano almeno altre cento».

Del nutrito gruppo di atleti azzurri ha garaggiato anche Manfred Mölgg che ha fatto un ottimo tempo sul giro medio: ha impiegato poco pià di quattro ore. Ma all'arrivo ha avuto dei crampi alla gamba destra ed ha avuto bisogno di assistenza. «Anche oggi - dice - è andata bene. Questa gara mi piace e ogni anno la trovo sempre più bella ed affascinante. Fra l'altro mi aiuta anche a preparare la stagione dello sci. I crampi proprio in dirittura di arrivo? Roba da poco: la fatica è stata tanta».

Anche i Vip, a fine corsa, si sono messi al collo la medaglia celebrativa fatta apposta per festeggiare i primi 25 anni della Maratona cui bisogna augurare di farne almeno altrettante, e sempre baciate dal sole.

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