LA POLEMICA

Margheri «Rioni in mano alla destra, colpa del Pd»

«Noi ci siamo, ma i democratici fanno politica evitando il confronto coi problemi»



BOLZANO. La campagna elettorale ricomincia dai mercati. Giovedì la Lega era a quello di via Rovigo, oggi Sel è a quello di Piazza Vittoria. Scusi Margheri, ma il più popolare è quell'altro e voi invece... «Al sabato la gente è qui. E noi saremo in Corso Libertà - dice il consigliere comunale- per la giornata mondiale contro la povertà. Dunque continuiamo a esserci, non lasciamo il campo». Perché è questa ormai la trincea. Farsi vedere lì dove cresce il disagio, affrontare la casalinga o il pensionato sul loro terreno, dove si sentono a casa, reggere la pressione. Se allora Casa Pound presidia i Piani scendendo in strada con i residenti contro le prostitute o gli ospiti della Gorio e la nuova Lega va dove i bolzanini dei quartieri fanno la spesa,.

La destra cavalca la protesta delle periferie Margheri...

Appunto, cavalca. Non propone soluzioni.

Ma intanto la destra ha conquistato seggi in consiglio.

C'è una ricerca del facile consenso, da parte delle destre, che prima pescavano a piene mani nel disagio etnico e nazionalistico e adesso, conclusa quella fase, ci riprovano con quello sociale. Ma le risposte arrivano dalle cose concrete: centri giovanili, sostegno per le case popolari, asili nido nelle periferie. La nostra politica di questi ultimi dieci anni.

E allora perché loro vanno in periferia e prendono voti?

Perché c'è stata una perdita di slancio soprattutto nell'ultimo quinquennio nell'incremento delle politiche sociali. E, lasciatemelo dire, soprattutto come assenza di sostegni finanziari da parte della Provincia. Quando si risparmia sui bisogni della gente succede questo.

Un'accusa anche al Pd?

Il Pd ha pensato di fare politica in luoghi non a diretto contatto con i problemi, evidentemente.

Ma i quartieri bolzanini, rispetto ad altre città, sono dei modelli...

È vero. Ma è difficile farlo capire. E in ogni caso bisogna avere il coraggio di affrontare i problemi così come si presentano.

Come ai Piani, dove prostitute e profughi costano lacrime e sangue ai partiti autonomisti.

Lì la Provincia ha deciso di concentrare i problemi. Avevamo sempre detto che i profughi andavano distribuiti nel territorio. Non hanno ascoltato. E pure rinunciare a fare un centro giovanile nel quartiere che sarebbe costato solo 400mila euro è stato un errore. Dove ci sono ragazzi e vita non c'è prostituzione. E in ogni caso, investire sul sociale e combattere le nuove povertà è il nostro impegno. (p.c.)













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