Margherita, la star delle scienze

Primo premio assoluto ai Giochi nazionali. La preside Giunta: premiato l’impegno dei nostri laboratori



BOLZANO. Margherita Poda, 13 anni, III B, scuola media del Centro storico, prof di scienze Carmelo Pellegrini, prof di laboratorio Diego Paolizzi, entusiasta dirigente scolastica Sabine Giunta. Lei vive a Gargazzone, ma si è iscritta a scuola lontanuccia da casa, a Bolzano, alle Dante, perché in via Cassa di Risparmio le avevano promesso questo: tanti laboratori scientifici. Promessa mantenuta, tanto che grazie alla perizia raggiunta soprattutto nelle scienze applicate Margherita si è portata a casa nientepopodimenoché il primo premio assoluto a livello nazionale alla settima edizione dei Giochi delle scienze sperimentali tenutisi a metà maggio a Senigallia (Ancona) col patrocinio del Miur. Passate felicemente le fasi di istituto e regionali, alla prova teorica si era piazzata “soltanto” al 17esimo posto. Ma poi ha vinto, stupendo pure i commissari nazionali nella prova applicata. Un triplo successo: personale innanzitutto, e ci mancherebbe; ma poi anche della scuola bolzanina che, contrariamente all’enfasi nazionale storicamente incentrata sulle discipline umanistiche, punta molto sulla matematica, sulla scienza e sui laboratori (non solo tecnici) per sviluppar attitudini negli alunni. E poi, perché no, pure un successo di genere. Perché a Senigallia le studentesse, di medie e superiori, erano pochette anzichenò, ma hanno portato a casa primo e secondo premio per le secondarie di secondo grado. E, con Margherita, anche il primo premio per le scuole secondarie di primo grado. Lei è modesta, ma determinata. Già scelto il tecnico Galilei, per il prossimo anno. Sempre per via dei laboratori. Si è un poco stupita, Margherita, per l’argomento della prova pratica, che alla scuola del Centro era stata materia di insegnamento già in seconda. Alle prove nazionali, per non penalizzare troppo il grosso degli studenti, che magari si impegnano studiando tanto a livello teorico ma che spesso non hanno agio di prepararsi nei laboratori perché proprio non ci sono o funzionano un po’ così, a pesare assai è il punteggio teorico. Nonostante ciò, Margherita ha vinto perché, come spiega il professor Paolizzi, è stata in grado, autonomamente e senza aiuti esterni, di sviluppare un protocollo sperimentale per rispondere al quesito che le era stato sottoposto: quale, di tre tipi di carta, era il più rapido ad assorbire liquidi.

In una provincia dove tanto si punta sul plurilinguismo, cosa più che buona e giusta, c’è chi riesce a distinguersi anche in altri ambiti. Con un unico rammarico, per il momento. Se i cugini trentini partecipano con numerosi istituti superiori alle olimpiadi della scienza - notevoli i vantaggi per chi vince, soprattutto in termini di borse di studio universitarie - in Alto Adige, tolta Bressanone, nessun altro tenta di accedere alle fasi nazionali. Un peccato, come fan notare la preside Giunta e il professor Paolizzi. Perché i talenti rischiano di rimanere inespressi. Si spera che l’anno prossimo...©RIPRODUZIONE RISERVATA













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