IL CASO

Maria Magdalena, il mistero è ancora fitto 

Proseguono le indagini per dare un nome a chi, giovedì, ha ucciso la 54enne di San Giorgio di Brunico



BRUNICO. Continua senza sosta, nonostante le giornate di festa, la caccia dei carabinieri all’assassino di Maria Magdalena Oberhollenzer, la cinquantaquattrenne di San Giorgio di Brunico trovata senza vita, all’interno del suo appartamento, nella serata di giovedì 27 dicembre. Un assassino ancora a piede libero, che con tutta probabilità appartiene al giro delle conoscenze della povera donna. Gli uomini dell’Arma, infatti, durante i meticolosi rilievi compiuti all’interno dell’alloggio in cui viveva la donna - che per tutti era semplicemente Marelene - al civico 22 di una bella palazzina di via Valle Aurina, non hanno trovato alcun segno di effrazione su porta d’entrata e finestre.

Un segno evidente che la vittima aveva aperto spontaneamente la porta alla persona che poi l’ha uccisa. Alcuni particolari ritrovati nel locale in cui è stato trovato il corpo di Marlene avevano fatto subito propendere gli investigatori verso l’ipotesi di omicidio. Ipotesi confermata solo ore più tardi dai risultati dell’esame autoptico eseguito dal dottor Domenico Raniero, anatomopatologo dell’università di Verona. L’autopsia, infatti, ha stabilito che le ecchimosi presenti sull’occhio destro della donna non erano compatibili con un trauma accidentale ed erano quindi da ricondurre ad una lesione eteroinferta.

Non solo. Raniero ha stabilito che la causa della morte è da attribuire ad una asfissia meccanica acuta da strangolamento, ritenuta incompatibile con un gesto di natura autolesiva. Chi ha colpito Maria Magdalena, insomma, l’ha poi uccisa strangolandola. Chi è stato? E perché lo ha fatto? I carabinieri stanno lavorando a spron battente per dare risposte a queste e ad altre domande. Nel frattempo, a Brunico, la comunità è turbata e preoccupata.

 













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