TRAGEDIA ZERMATT - LA GUIDA

"Mario, un sessantenne con l'energia di un ragazzo: era un super esperto"

Parla un collega di Castiglioni, la guida alpina comasca morta con gli altoatesini: "Conosceva bene la via, deve essere successo qualcosa di veramente anomalo"



AOSTA. Era «super esperto» e «conosceva bene la haute route Chamonix-Zermatt, l'aveva fatta più volte» Mario Castiglioni, la guida alpina comasca che ha perso la vita nella notte tra domenica e lunedì sulle Alpi svizzere, dove era insieme a 13 scialpinisti, cinque dei quali morti dopo il ricovero. Lo spiega all'ANSA l'aspirante guida alpina Marco Bigatti, 38 anni, originario di Milano e residente a Iglesias, da poco entrato nella Mlg Mountain guide, l'agenzia fondata da Castiglioni per offrire esperienze in alta quota.

«Mario era una persona di 59 anni con una forza e un'energia che neanche i ventenni hanno. Un personaggio unico», ricorda Bigatti. «Non so quante guide abbiano all'attivo così tanti giri in tutto il mondo. Ha lavorato in tutte le discipline, soprattutto sullo sci, andando ovunque a fare scialpinismo. Bisognerà capire cosa è successo: per essersi fermato ci deve essere stato veramente qualcosa di particolare». La moglie, Kalina Damyanova, «ogni tanto andava con lui, gli dava supporto logistico».













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