Marlengo, la centrale svela tutti i suoi segreti

Ieri «Giornata delle porte aperte» all’impianto idroelettrico della Hydros Centinaia di visitatori, Sparber: «Un gioiellino che merita di essere valorizzato»



MARLENGO. Alla centrale idroelettrica della Hydros a Marlengo ieri è stata la giornata delle porte aperte. Dalle ore 14 in poi c'è stato un vero e proprio via vai di persone, soprattutto di curiosi che hanno potuto visitare, con l'ausilio di guide, i vari reparti della centrale che, costruita ed entrata in servizio nel 1925, può essere considerata una vero e proprio gioiello di architettura e come tale meritevole di essere conosciuta e valorizzata.

Sono stati tanti anche i bambini per i quali, nel prato antistante l'ingresso, il Vke ha predisposto vari giochi. L'offerta è stata completata da uno stand nel quale venivano offerte bevande varie e dolci. Si diceva della «età» della centrale: a quel tempo, era il 1925, l'energia elettrica serviva soprattutto ai bisogni delle industrie di Merano e di Sinigo; poi le esigenze si sono ampliate ed è cresciuta anche l'importanza della centrale che sfruttata un salto dell'Adige di oltre 200 metri garantendo quindi le migliori caratteristiche per un ottimale sfruttamento energetico ai fini della produzione di energia. Il solo salto di Marlengo è di 132 metri mentre la condotta forzata che convoglia le acque dell'Adige alla centrale ha una portata di 33,3 metri cubi al secondo. La producibilità media annua delle tre turbine Francis installate nella centrale ad acqua fluente ammonta ad oltre 25 milioni di kWh che fanno della centrale di Marlengo una delle più grandi della Provincia.

Negli anni tra il 2002 e il 2004 l’impianto è stato rinnovato e le apparecchiature sono state sostituite. Nelle immediate vicinanze del fabbricato della centrale si trova la stazione di trasformazione, in cui l’energia elettrica viene immessa nella rete ad alta tensione. Sia l’edificio della centrale idroelettrica che i macchinari si trovano in uno stato di manutenzione esemplare. Dal 2008 l'impianto è gestito da Hydros, una società compartecipata da Sel ed Edison. Ieri, durante le porte aperte, c'era anche Wolfram Sparber, presidente di Sel. «Siamo soddisfatti dell'elevata partecipazione della gente alla giornata di porte aperte. Questo gioiellino architettonico merita di essere conosciuto ed ancora valorizzato. Purtroppo le nuove regole e le restrizioni a livello nazionale ci hanno impedito di realizzare una condotta sotterranea fra le centrali di Tel e di Marlengo. Per ora non se ne parla, ma le nostre intenzioni restano valide», così Sparber.

Le visite guidate sono proseguite fino alle 17 con Guido De Vida a fare da cicerone nel locale che ospita una delle turbine e con gli altri operai che hanno illustrato i vari macchinari (alcuni anche storici) usati; al piano superiore un filmato ha illustrato la storia della centrale. Insomma un pomeriggio interessante con diverse persone che hanno approfittato di qualche raggio di sole per compiere il percorso elettrico che si snoda a Marlengo. Con l’accordo tra Sel e Edison dell’11 aprile 2008 il gruppo Edison ha ceduto la quota di maggioranza di sette centrali nella nostra provincia alla Sel. Le centrali sono: Curon/Val Venosta, Lasa/Val Venosta, Marlengo/Burgraviato, Barbiano-Ponte Gardena/Valle Isarco, Prati-Val di Vizze/Alta Val d'Isarco, Premesa/Val Gardena e Brunico-Valdaora/Val Pusteria. (e.d.)













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