Materne mistilingue maestre mobilitate «Più convivenza»

Deluse dalla politica, fondano una associazione interetnica L’obiettivo: reciprocità negli scambi di personale



BOLZANO. Dalla delusione per politica e sindacato alla voglia di fare in prima persona. È nata così l’associazione delle insegnanti delle scuole dell’infanzia, presentata nei giorni scorsi in una affollata assemblea a Bolzano. Orgogliosamente sottolineano «la nostra associazione riunisce insegnanti delle scuole tedesche, italiane e ladine, un unicum nella nostra provincia». E proprio la reciprocità di scambi di personale tra le scuole dei diversi gruppi è una delle battaglie che le ha unite. L’Associazione personale pedagogico ha eletto nel direttivo Sudabeth Kalantari Lun, Sabine Bordonetti, Katrin Insam del gruppo ladino, Heidi Torggler, Donata Köck, Uli Fedrizzi e Raffaella Cerutti. In attesa di un sito, hanno aperto la pagina facebook Kas-Kindergarten Aktuell Südtirol.

Raffaella Cerutti, conosciuta nelle scuole materne italiane di Bolzano, racconta: «In Alto Adige ci sono quasi 700 insegnanti nella scuola dell’infanzia di lingua italiana e duemila nelle scuola tedesca. Una rete così capillare di contatti con le famiglie significa che rappresentiamo un termometro importante della società, dalle città alle vallate. Ci siamo unite naturalmente, spinte da esigenze simili, che toccano sia noi che le famiglie. Prima abbiamo provato con i canali classici, ma ci siamo sentite sole, non ascoltate sia dalla politica che dal sindacato. L’associazione è nata così. Non è un sindacato alternativo, ma ci faremo sentire con nostre iniziative. In pochi giorni abbiamo raccolto 20 iscrizioni nelle scuole italiane e 240 nelle scuole tedesche. Spero che le colleghe italiane comprendano che questa è una opportunità per tutte noi». Sulla «reciprocità» la battaglia è iniziata anni fa, all’epoca della delibera, ricorda Raffaella Cerutti, «che permise di inserire otto insegnanti di lingua tedesca nelle scuole dell’infanzia italiana. I genitori sudtirolesi si fecero sentire, perché chiedevano di avere alcune insegnanti italiane nelle scuole tedesche. Venne presentata una mozione in consiglio provinciale, l’assessore Tommasini votò a favore, la Svp fu compatta sul “no”. Non ci arrendiamo e proseguiamo, perché non è possibile che la politica sia così sganciata dal sentire della popolazione. E non chiediamo la scuola mista, non si aspettiamo strappi violenti. Parliamo della possibilità di inserire otto colleghe italiane nelle scuole tedesche, dove ce n’è la richiesta. Pensiamo alla situazione di Bolzano e alle sezioni italiane e tedesche rigidamente separate nelle materne di via Positano, via Rovigo, ai Piani, all’Airone. Questi bambini come possono crescere dando valore alla convivenza? Chiediamo che si dia un piccolo segnale». Tra le altre richieste, «ottenere linee guida per il personale della scuola dell’infanzia, visto che non abbiamo un contratto “nostro”, ma dipendiamo dalla funzione pubblica. Siamo impegnate anche sulla riduzione dell’orario di lavoro, che non significa ridurre l’orario di apertura delle scuole». (fr.g.)

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