Maturare a scuola una coscienza civile fatta di tolleranza

Alla media Segantini un percorso sullo sterminio degli ebrei La dirigente Valbonesi: rispetto e inclusione innanzitutto


di Simone Facchini


MERANO. Unica in Alto Adige, la scuola media Segantini ha aderito al progetto Crocus, forse la più tangibile fra le iniziative messe in scena dall'istituto per ricordare lo sterminio e le persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici nei campi nazisti. Le attività legate al ricordo praticate dagli allievi e dagli insegnanti delle Segantini prendono slancio con l'avvicinarsi della Giornata della memoria (27 gennaio): si tratta di percorsi - come informa lo stesso istituto guidato dalla dirigente Vally Valbonesi, coordinatrice delle iniziative - che non hanno lo scopo di “commemorare” ma piuttosto di far maturare una coscienza civile fatta di rispetto, tolleranza e inclusione. Ma cos'è il progetto Crocus? È un modo tangibile di introdurre i giovani all’argomento della Shoah e aumentare la consapevolezza dei rischi del razzismo, della discriminazione, dei pregiudizi e dell’odio. L’“Holocaust Education Trust Ireland” (fondazione irlandese per l’insegnamento della Shoah) fornisce alle scuole aderenti dei bulbi di crocus gialli da piantare in autunno in memoria del milione e mezzo di bambini ebrei che morirono a seguito delle oppressioni e delle migliaia di altre giovani vittime delle atrocità naziste.

I fiori gialli ricordano le stelle di Davide che gli ebrei erano costretti a cucire sugli abiti durante il periodo della Germani hitleriana. Il crocus fiorisce alla fine di gennaio o all’inizio di febbraio, dunque proprio intorno alla data della Giornata mondiale in memoria delle vittime della Shoah. Quando qualcuno osserva i fiori, gli studenti potranno spiegare che cosa rappresentano. L’anno scorso, più di 55 mila studenti in Irlanda e in Europa hanno partecipato al progetto. Che peraltro non è l'unico sull'argomento promosso dalle scuole Segantini. Il primo passo era stato compiuto a ottobre con un seminario di aggiornamento intitolato “Lo Yad Vashem e la didattica della Shoah”: grazie alla presenza di Yftach Askenazi e di Rita Chiappini (rispettivamente, rappresentante del museo dell’Olocausto di Gerusalemme, lo Yad Vashem, e referente per l'Italia dello stesso), i docenti hanno potuto confrontarsi con le linee didattiche improntate dalla scuola del museo su come insegnare la Shoah agli studenti. Alcune classi hanno invece iniziato a leggere romanzi a tema come L’isola in via degli uccelli, La chiave di Sarah, Quando tutto questo sarà finito e Il rogo di Berlino. Altre classi affronteranno la tematica attraverso la visione di spezzoni di film. Infine, il laboratorio intitolato “la scatola misteriosa” attraverso l’analisi di documenti reali ha permesso di far ricostruire agli studenti la storia di un giovane ebreo perseguitato dal nazismo in Italia e le sue peripezie in cerca di salvezza.













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