i lavori

Maxi cantiere al San Maurizio, saltano fino a 700 posti auto

In programma anche la costruzione della facoltà di Medicina e del centro congressi. Il ripristino dei parcheggi che saranno eliminati è ancora incerto e il Comune preme per un piano traffico


Paolo Campostrini


BOLZANO. C’è un elefante nel corridoio: l’enorme cantiere che è in programma nel quadrante dell’ospedale. Come dimensioni si fa presto a spiegarle, sarà circa due volte e mezzo il Waltherpark che sta sorgendo in centro.

Il quale sta creando i suoi bei problemi al traffico. Conseguenze in termini strategici e di prospettiva? Buone, viene da dire. Perché lì in mezzo, nei dintorni e nei pressi della Claudiana, verrà costruita la facoltà di Medicina, il centro congressi, verrà rimossa la vecchia cappella e altri lavori di contorno anche a proposito della scuola infermieri.

Poi c’è l’elefante, vale a dire la questione che si può già prefigurare ma che sembra rimossa: verranno eliminati centinaia di parcheggi. Dicono in Comune: «E ancora non si sa quanti ma sicuramente non si sa se e quando verranno ripristinati».

Si tratta di quel grande spazio che oggi costituisce la riserva di ossigeno per le centinaia di persone, soprattutto impiegati e sanitari, oltreché in parte cittadini, che si recano ogni giorno nella zona di San Maurizio. Qualcuno si è messo anche a fare due calcoli: dai 500 ai quasi 700 parcheggi in meno. Non pochi.

Inoltre questo molto articolato cantiere, tra tempistiche e uso degli spazi, avrà bisogno di un suo proprio piano traffico. Già sono stati effettuati alcuni incontri di premessa ma in questi vertici sono emerse alcune divergenze di vedute tra i tecnici municipali, quelli provinciali e gli ospedalieri in quanto lo schema appare già ora estremamente sofisticato.

E dunque di delicatissima operatività effettiva, come ricadute sul terreno. Perché lì intorno dovranno apparire anche ciclabili e ulteriori strade di accesso per il cantiere. Il tema tuttavia è più generale: la cittadella del San Maurizio è ormai da considerare una città nella città, con sue proprie dinamiche di traffico, importanti evoluzioni cantieristiche e progetti in corso e in stesura. Ed è un polo sanitario che attira persone e auto da tutta la provincia in quanto «regionale».

Ma i suoi accessi restano gli stessi: la stretta via Vittorio Veneto, a sua volta sempre più usata come tangenziale impropria per aggirare, per chi giunge dal Meranese e dall’Oltradige, le code di via Druso; poi la via Druso stessa e via Merano, a loro volta molto sotto pressione. Si spera nelle nuove ciclabili ma visto che in ospedale giungono spesso persone fragili, famigliari, sanitari non sembrano in grado di sostituire le vie ordinarie. In Comune spingono da tempo per uno scenario definito: dotare la zona ospedaliera di un piano viabilistico sostenibile e coordinato con quello municipale. In più si pone il problema dell’accessibilità in termini di parcheggi una volta avviato il grande cantiere per Medicina, dove si attendono almeno 400 persone in più.

Una situazione in parte paragonabile a quella in Zona, nei pressi del Noi: sta arrivando la facoltà di Ingegneria, con previsioni di almeno 500 studenti e docenti, ma la viabilità e i parcheggi sono gli stessi. In più mancano ancora gli studentati. A proposito, anche per Medicina, gli studentati non sono stati ancora delineati. Ma qui, almeno c’è un po’ più di tempo.













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