Maxi-colletta, imbarazzo nella Volkspartei

Fastidio tra i dirigenti Svp: «Non si può con una mano dare soldi, e con l'altra chiederli»


Orfeo Donatini


BOLZANO. La notizia della maxi-colletta fra le cinque maggiori associazioni di categoria per finanziare la festa di compleanno del presidente Durnwalder ha gettato la Svp in una condizione di forte imbarazzo. Solo Elmar Pichler Rolle si schiera a favore di Durnwalder. Molti dirigenti, contattati ieri a margine dell'assemblea della base del partito in clausura ad Appiano, sono stati come un vero e proprio "fiume in piena", ma a microfoni rigorosamente spenti.

"E' una circostanza che purtroppo si commenta da sola". "Non si va con una mano a chiedere soldi ad associazioni che con l'altra mano hai prima finanziato". "Voglio proprio sperare che sia stata solo un'azione di amici del presidente esuberanti ed entusiasti per la festa". "Leggere di queste richieste di denaro lascia davvero di stucco". E sono solo alcune delle considerazioni fatte palesemente controvoglia da alcuni dei dirigenti del partito che tuttavia alla fine pretendevano l'anonimato "per non sviare il dibattito su un terreno che non merita nemmeno un attimo di attenzione; abbiamo cose più importanti da affrontare".

Solo il senatore Oskar Peterlini, rassegnato, allarga le braccia e sospira: «Che le devo dire...potrei solo citare Silvius Magnago quando ogni tanto ci diceva "Wir sind alle Menschlen". Non c'è davvero da dire di più in questa vicenda».

Solo il capogruppo provinciale Elmar Pichler Rolle va controcorrente: «Ho già pagato dazio per aver detto quello che pensavo, ma non smetterò mai di ragionare con la mia testa. Detto questo penso che - ha sottolineato - il presidente Durnwalder non si sia mai distinto per aver dato feste pubbliche o private. Anzi. In occasione del suo settantesimo compleanno ha deciso di non ricorrere al fondo provinciale di rappresentanza come avrebbe potuto tranquillamente fare considerato che si trattava di una festa "pubblica" visto che c'erano tutti i rappresentanti della nostra società. Ha in parte pagato di tasca sua, mentre un gruppo di suoi amici ha scelto di rivolgersi ad alcune associazioni di categoria. E che male c'è? Sinceramente mi pare meno goffo rivolgersi alle associazioni che a singoli imprenditori. Poi ricordiamo che stiamo parlando di un politico che ha dedicato la vita a questa terra, è amatissimo e stravotato. E allora sinceramente - conclude Pichler Rolle nella sua arringa - in questa circostanza avrei preferito più discrezione, più rispetto e più pacatezza».

L'imbarazzo del partito tuttavia, come detto, ieri era palpabile e per molte ragioni: la Stella alpina sta vivendo un passaggio politico interno delicatissimo e tutto desidera meno che finire, seppur indirettamente, in una polemica dalle ripercussioni difficili da preventivare; la stagione del cambio al vertice della giunta provinciale sembra avviata anche se non si può certo dire già abbia già un percorso e soprattutto un esito preciso, prefissato o scontato; quella della maxi-colletta è poi solo una questione di stile con il quale il "potere" o la "corte" decide di manifestarsi e la Svp sa perfettamente che i tempi in questi ultimi 25 anni sono cambiati tanto radicalmente da essere irriconoscibili, mentre "Kaiser Luis" ha sempre governato e governa alla "sua" maniera. Forse, ma in gran segreto, domani in partito si troverà uno spazietto per parlare anche di questo.

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