IL CONSIGLIO PROVINCIALE

Media, ok alla legge da un milione

La Provincia sosterrà le emittenti. Norme anti razzismo sul web



BOLZANO. Via libera alla nuova legge sui media. È stata approvata ieri sera dal consiglio provinciale,riunito in seduta straordinaria. Il testo ha come primo firmatario il presidente provinciale Arno Kompatscher. «Un segnale della consapevolezza e della necessità di adeguarsi allo sviluppo dei media», è il giudizio positivo di Kompatscher. La legge, che garantirà un milione all’anno di contributi ai media locali, punta secondo Kompatscher a «consolidare il pluralismo nei media e la varietà linguistica e culturale in Alto Adige nonché garantire un'offerta informativa indipendente, variegata, equilibrata e capillare». Con il successivo regolamento di attuazione saranno elaborati i criteri. Prima della loro approvazione con delibera della giunta, è l’impegno, i criteri saranno illustrati ai rappresentanti del mondo dell'informazione, delle organizzazioni sindacali dei giornalisti e ai consiglieri». Una novità della legge è rappresentata dall'attenzione ai contenuti e al ruolo dei forum pubblici di discussione sul web. Il monitoraggio di tale attività è affidato al Comitato provinciale comunicazioni. La legge prevede che i media online rendano note le loro condizioni di uso e che per i forum sul web sia attivata una moderazione qualitativa, cui sarà legata la concessione dei contributi. Alcuni consiglieri di opposizione, come Ulli Mair (Freiheitlichen), hanno criticato lo scarso coinvolgimento dei consiglieri nel percorso della legge. Il sindacato giornalisti aveva lamentato di essere stato invitato a una audizione solo a ridosso della discussione in Consiglio, critica fatta propria da Brigitte Foppa (Verdi). Paul Köllensperger (M5S) sottolinea: «La legge è stata approvata senza modificare quello che a nostro avviso rimane un problema di fondo: il troppo potere in mano alla giunta provinciale nel definire i criteri e le modalità con le quali i contributi verranno erogati. Sono stati respinti i nostri emendamenti che miravano a riequilibrare la situazione».













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