Mediaworld resta aperto. Il Comune: colpa del ponte
Ignorata la sentenza del Tar che imponeva la chiusura immediata, il legale di Trony diffida il municipio
BOLZANO. Mediaworld al centro commerciale Twenty di via Galilei, annullata l’autorizzazione alla vendita: la sentenza dei giudici del Tar che ordinava all’autorità amministrativa la chiusura del punto vendita è stata ignorata e il megastore dell’elettronica ieri alle 9 ha aperto i battenti puntuale, come fosse un normale sabato mattina. E alle ore 19 era ancora tutto aperto. Il vicesindaco, l’assessore alle attività economiche Klaus Ladinser, dilaziona le eventuali azioni o misure a mercoledì: «La sentenza è stata notificata in municipio, ma gli uffici del Comune hanno chiuso venerdì a mezzogiorno; non abbiamo avuto il tempo materiale per agire. Gli uffici saranno chiusi anche lunedì; e martedì è festivo. Non ci possiamo muovere prima di mercoledì».
Tradotto, niente chiusura per via del ponte del 1° maggio. Pronta la reazione della controparte, Ercashopping, ossia il Trony: ieri pomeriggio l’avvocato Igor Janes ha presentato al sindaco e alla polizia municipale una formale intimazione a voler disporre la chiusura immediata del punto di vendita. «Se non verrà accolta, ho già ricevuto mandato di sporgere querela per il reato di omissione d’atti d’ufficio nei confronti di chi non si è attivato».
Su le serrande. Mancano pochi minuti alle 9 di sabato mattina. Al Twenty di via Galilei le serrande dello store dell’elettronica sono ancora abbassate, ma fuori si accalcano diversi clienti. Si mormora. Si sono letti i giornali, si sa delle licenze annullate. A un certo punto, un cliente più intraprendente degli altri bussa sulla serranda semitrasparente e chiede: «Ma oggi aprite?».
All’interno una voce risponde: «Alle 9, come tutti i giorni!». E infatti, alle 9 in punto il vicedirettore del punto vendita pigia il pulsante, fa sollevare le serrande, posiziona davanti alle casse diversi pannelli pubblicitari con riportate sopra le offerte del giorno. Il responsabile della sicurezza porta fuori il suo banchetto di servizio, infine si invitano i clienti ad entrare. Mediamarket, ossia la società che gestisce lo store, non prende posizione ufficiale. Il direttore pare sia in ferie, il vice non è autorizzato a parlare, è il sabato prima del ponte e l’ufficio relazioni pubbliche del gruppo non si riesce a raggiungere. Oggi sarà chiuso, ma i commessi danno per certa l’apertura di lunedì. Prevista anche l’apertura festiva per domenica 6 maggio. Ancora in forse quella per il finesettimana successivo, quello dell’adunata degli alpini. Si sta valutando se convenga o meno.
Il vicesindaco. Raggiunto al telefono, l’assessore comunale alle attività economiche, Klaus Ladinser, ribadisce la posizione attendista del municipio già espressa ieri dal sindaco Luigi Spagnolli. «La sentenza ci è stata notificata venerdì ma è mancato il tempo per studiarla. Lo stesso giorno, alle 12, gli uffici comunali hanno chiuso». Comunque sia, viene da ipotizzare, si agirà lunedì mattina, dando esecuzione alla volontà dei giudici amministrativi... «Non è possibile», chiarisce il vicesindaco. C’è il ponte e gli uffici comunali sono chiusi anche lunedì. Martedì è una giornata festiva. Ci muoveremo mercoledì».
Il vicesindaco non si scompone nemmeno riguardo ad una eventuale diffida da parte del ricorrente, ossia Trony, con conseguente successiva richiesta di esoso risarcimento danni per ogni giorno di inattività del Comune a seguito della sentenza. «Sono valutazioni che spettano ai legali della controparte», conclude Ladinser.
Il contrattacco. E la controparte ieri non è stata certo ferma a guardare. Compreso che Mediaworld non aveva nessuna intenzione di chiudere il punto vendita come disposto dai giudici e constatata l’immobilità municipale, l’avvocato Igor Janes si è subito mosso. «Nel primo pomeriggio - precisa - ho fatto recapitare a sindaco e polizia municipale una intimazione a voler disporre la immediata chiusura del punto vendita. Al di là di eventuali richieste di risarcimento, ho già ricevuto mandato dai miei clienti: se il Comune non si attiverà subito come dovuto, rispettando gli obblighi di legge, sarò costretto a depositare una querela per omissione d’atti d’ufficio».
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