l’agenzia italiana per il farmaco 

Medicinali palliativi, nuove sfide 

Bernardo nel team nazionale per aiutare a semplificarne l’utilizzo



BOLZANO. «Esserci arrivati dopo due anni di lavoro, incontri, audizioni a Roma, ecc…non è stato facile, ma è una grande soddisfazione». Massimo Bernardo - responsabile delle Cure palliative del San Maurizio - spiega che insieme a tre colleghi di altre Aziende sanitarie italiane ha analizzato tutta la letteratura disponibile in merito ad alcuni trattamenti farmacologi palliativi ed insieme a loro ha proposto ad Aifa (Agenzia italiana del farmaco) indicazioni per semplificarne l'utilizzo, che sono state accolte. «Nelle cure palliative in tutto il mondo vengono utilizzati farmaci per indicazioni che molto spesso non sono riportate in scheda tecnica. Ad oggi, infatti, i trattamenti farmacologici palliativi, pur essendo basati su pratiche consolidate e specifiche linee guida, sono spesso impiegati nella pratica clinica in modo off-label, ovvero in maniera non conforme (per indicazione e/o via di somministrazione, posologia e formulazione) alle indicazioni autorizzate dalle agenzie regolatorie. Ciò è dovuto principalmente alla complessità di condurre studi controllati in popolazioni fragili, quali adulti e bambini, nella fase terminale della vita, che comporta quindi la mancata registrazione di indicazioni in ambito palliativo. La normativa che regola questo utilizzo è molto severa per dare le maggiori garanzie a tutela dei pazienti». E Aifa scrive che: «I documenti pubblicati contengono una lista di possibili farmaci da impiegare ai sensi della Legge 648/96: nello specifico si tratta di 10 farmaci impiegati off-labelroutinariamente nelle cure palliative in età pediatrica e di 8 utilizzati con le stesse finalità nell’adulto»». L'inserimento nella legge 648/96 consente - adesso - di usare questi farmaci in maniera più semplice e permetterà a tutti i medici italiani di usarli senza timori, garantendo ai loro pazienti, adulti e bambini, le migliori cure possibili.

«Esserci arrivati dopo due anni di lavoro, incontri, audizioni a Roma - conclude Bernardo - non è stato facile, ma è una grande soddisfazione».















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