BOLZANO

Megastore a Bolzano, la rabbia di Aspiag: «Adesso chiediamo danni per milioni di euro alla Provincia»

L’ad Paul Klotz: «Abbiamo rispettato la legge, non ci fermeremo. Contro di noi c’è accanimento». Apprezzato il voto del sindaco Caramaschi



BOLZANO. «Bene, ho sentito... Sono contento che almeno il sindaco non abbia votato come un soldatino al servizio dell'ideologia imperante in Provincia». È duro Paul Koltz. Gli hanno appena comunicato il voto della commissione urbanistica: 4-1 per l'annullamento della "sua" licenza. Ma anche il "no" di Caramaschi al colpo di spugna. «Sarà una guerra durissima, adesso», aggiunge l'ad di Aspiag. Una guerra con tanti soldi di mezzo. Sono quelli che il gruppo ha già investito nell'area di via Buozzi, tra lavori ben avviati, consulenze e progetti. Ma anche, e soprattutto, quelli che si prepara a voler riscuotere da chi, adesso, dopo il voto "consultivo" della commissione, si predispone a varare una delibera in giunta provinciale. «Noi abbiamo sempre operato nel pieno rispetto delle leggi e delle sentenze - aggiunge Klotz - e in particolare della licenza che ci ha concesso il Comune di Bolzano. Se poi le leggi si incrociano, vanno e vengono, si contraddicono e si sovrappongono è un problema loro, non nostro. Noi siamo nel diritto»

Loro, è la Provincia. Accusata di insistere con una norma, quella sul divieto di vendita al dettaglio in Zona, già superata dal decreto sulle liberalizzazioni e da una serie di interventi dei giudici. E riproposta col rischio di incorrere nelle stesse trappole. Insomma, per Aspiag, quello della Provincia è un accanimento. «Con questi insistiti tentativi di superare le licenze comunali e le leggi nazionali - dice ancora l'ad di Aspiag - la Provincia accetta di affrontare una serie infinita di richiesta di risarcimento danni. Perché noi non accetteremo mai di rinunciare neppure ad un euro di quello che abbiamo legalmente investito nel nostro progetto». Progetto che, al contrario, non sarebbe da fare per Igor Janes, legale di "Centrum", la società commerciale di Pietro Tosolini che, assieme al gruppo Podini, si è sempre opposta all'iniziativa Aspiag in Zona. «È certo- dice il legale subito dopo aver appreso della decisione della commissione urbanistica - che un megastore di queste dimensioni avrebbe un impatto durissimo non solo sul tessuto commerciale bolzanino ma anche, per via della sua posizione strategica, sull'intera provincia». Poi entra nel dettaglio. «Il Comune non può, adesso, concedere licenze a Aspiag dopo averle negate al Centrum. E con la stessa motivazione a contrario. E cioè che non era possibile aprire un'attività al dettaglio in una zona di commercio all'ingrosso». La battaglia è appena cominciata. (p.ca.)

 













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